Thursday, June 16, 2022

Recensione letteraria del romanzo Le Rane di Mo Yan / Book review for the novel Frog by Mo Yan

 


Ciao carissimi lettori,

Oggi ritorno con un’altra recensione letterario. Come vi ho abituato ormai, anche il questo caso si tratta di un libro di uno scrittore che ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. In questo caso l’autore è Mo Yan, pseudonimo per Guan Moye, famoso scrittore e saggista cinese che nel 2005 vinse il Premio Nobel per la letteratura. Mo Yan è uno dei più rilevanti scrittori cinesi e attraverso la sua opera impregnata di poesia, sentimenti basilari e violenza, fa scoprire ai suoi lettori l’anima senza tempo della grande civiltà cinese.

Prima di recensire questo libro, è importante che io faccia alcune precisazioni in modo da poter capire fin in fondo, o almeno cercare di capire questo romanzo carico di connotazioni politiche senza saltare subito a delle conclusioni affrettate come lo hanno fatto anche alcuni personaggi molto famosi e fra questi persino una delle mie scrittrici preferite, Herta Muller, che aveva chiesto alla commissione letteraria per il Nobel di ritirare questo premio a Mo Yan. Mo Yan è nato durante un regime comunista, durante un’epoca di grande povertà e grandi sacrifici per ripristinare l’economia di un paese stremato dalle invasioni giapponesi, è cresciuto e ha vissuto tutta la sua vita da giovane durante l’era della politica di contenimento delle nascite e perciò ha un figlio unico. Nonostante la sua personale situazione, il suo romanzo Le Rane, che voglio recensire oggi, esplora da ogni angolo, i tormenti che questa politica abbia creato al suo popolo. Il romanzo Le Rane, fu scritto dopo che lui vinse in Nobel e nonostante questo, il Corriere della Sera scrisse: “Mai Nobel è stato più meritato di questo”. Rivelo già il fatto che concordo pienamente con quanto affermato dal famoso giornale italiano. Questo romanzo riporta alla luce il forte contrasto che ha governato la società cinese durante la politica di contenimento delle nascite, un contrasto che è sfociato in un vero conflitto sanguinoso e che ha reclamato tante vite. Vi consiglio di non cominciare la lettura di questo romanzo cercando di capire chi ha ragione e chi ha torto perché ne resterete delusi, lo scrittore stesso non ha scelto da quale parte stare, quindi è frustrante voler simpatizzare con chi cerca di applicare le regole dello stato per salvaguardare il futuro del paese per poi rimanere delusi vedendo i metodi scelti per applicare la legge, oppure simpatizzare con coloro che fanno tutto il possibile per avere più bambini, mettendo a rischio le vite di tutti coloro che ne stanno intorno senza considerare minimamente quello che potrebbe succedere in futuro persino ai loro stessi bambini.

Il romanzo Le Rane è scritto in prima persona ed ha un aspetto epistolare dove i capitoli rappresentano le lettere che Wan Zu, drammaturgo conosciuto con il nome d’arte Girino, scrive al signor Yoshihito Sugitani, grande uomo di lettere e famoso scrittore. L’azione di questo romanzo si svolge nella provincia di Gaomi, dove lo scrittore stesso è nato e racconta la storia di Wan Zu e di sua famiglia concentrandosi soprattutto su Wan Xin, la zia di Girino e le sue avventure durante l’epoca del controllo delle nascite. Wan Zin è la zia materna di Wan Zu, da bambina fu tenuta in ostaggio dai giapponesi per far pressione sul padre e dopo la liberazione studiò medicina e diventò ostetrica. Nelle prime pagine assistiamo alla sua lotta contro una società retrograda, che si rifiuta di far partorire le donne in cliniche con personale medico adeguatamente preparato e affida ancora questo intervento particolarmente sensibile alle mammane, una specie di sciamane, anziane del popolo che si avvalgono di superstizioni, canti e riti loschi. Inizialmente si confronta con la reticenza della gente ma poi il successo ottenuto, il calo della mortalità fra neonati e puerpere la alzano a livelli di legenda. Per diversi anni lei diventa infatti la preferita di ogni donna incinta, colei che è levatrice per antonomasia. Successivamente la Cina viene scossa dalla cosiddetta Rivoluzione Culturale e dopo essere diventati il paese più numeroso del mondo, il partito comunista si vede costretto a mettere in atto una politica di controllo delle nascite per preservare le risorse e garantire un futuro ai suoi cittadini. Inizialmente si parte da un invito volontario ad usare metodi di contracettivi messi a disposizione gratuitamente dallo stato, poi si passa alla sterilizzazione maschile volontaria di coloro che hanno già avuto bambini e all’inserimento della spirale alle donne che avevano già avuto un bambino. Purtroppo in un popolo dove il terreno era stato diviso e assegnato ai suoi abitanti, le persone che non si vedevano mancare il cibo in quel momento, non volevano limitarsi di procreare perché avevano già dimenticato le penurie e la minaccia di quello che poteva capitare a questi figli negli anni avvenire, non era imminente e sembrava che non li riguardasse. In questa situazione le donne si rivolgono a individui loschi che rimuovono illegalmente i dispositivi intrauterini e assistiamo ad un aumento di nascite non dichiarate o illegali. In questa situazione Wan Zin, devota al partito e alla sua causa, diventa da levatrice, la più agguerrita combattente contro le gravidanze illegali. Per seguire questo scopo non guarda in faccia nessuno e non considera nemmeno lo stato avanzato di una gravidanza, obbligando in tanti casi le madri ad abortire in un momento in cui un bambino nato prematuro avrebbe benissimo potuto vivere. Il concetto che alimentava gli animi, sia di un lato che da l’altro era che una volta nato, un bambino diventava un essere umano e la società doveva garantirli dei diritti quindi lo scopo degli addetti al controllo delle nascite era di sopprimere le gravidanze prima che il bambino fosse partorito mentre quello delle madri era di partorire a tutti i costi il bambino prima che le istituzioni le rintracciassero. Da entrambe le parti, gente viene ferita, gente muore e gente finisce in prigione in una situazione rocambolesca, quasi delirante che per certi versi sembra quasi incredibile. La situazione sembra calmarsi quando al posto delle misure aggressive vengono introdotte le multe perché in quel caso la gente si rende conto delle perdite e delle limitazioni. Anche in questo caso ci sono coloro che data la situazione economica personale si permettono di pagare le multe e quindi procreare a volontà oppure pagare altri perché infrangessero le regole per loro.

Dove stanno le rane in tutta questa storia, vi chiederete voi? Beh, leggendo questo romanzo ho scoperto che in cinese la parola rana e la parola bambino si pronunciano quasi allo stesso modo con un suono molto simile al pianto di un bambino e al gracidio delle rane (wa). Dopo il suo ritiro in pensione, Wan Zin si ritrova perduta in una palude infestata da rane e il contatto freddo con quelle creature cosi come il suono del loro richiamo le fanno ricordare tutti i bambini non nati che aveva dovuto sopprimere.

Essenzialmente il romanzo Le Rane svela e analizza tutti i suoi colori e tutte le varie ramificazioni dell'egoismo umano, un egoismo che cerca di prevalere, che cerca di giustificarsi e persino di riscattarsi quando diventa troppo pesante e troppo opprimente.

Le Rane è un romanzo molto interessante nonostante la tematica sconvolgente ed è anche facile da leggere nonostante conti quasi 400 pagine perché viene scritto in modo fluido, con un linguaggio scorrevole e compressibile. Inoltre contiene diversi spunti di riflessione e considerazioni filosofiche sulla vita, la condizione umana, lo scopo della vita, la condizione della donna in una società, e sul modo in cui percepiamo e consideriamo il bene e il male. Mi è piaciuto molto questo libro perché mi ha fatto scoprire un nuovo universo, mi ha fatto guardare ed esplorare una realtà che per certi versi conoscevo già, da un punto vista completamente diverso e completamente nuovo per me. Per questo motivo sono convinta che chiunque leggesse questo libro lasciando da parte preconcetti, paure e luoghi comuni, non potrà non apprezzarlo e non considerarlo una vera opera d’arte. Confesso anche di aver apprezzato molto la letteratura di Mo Yan, anzi ho aggiunto diversi altri suoi romanzi nella lista di future letture e lo consiglio vivamente a chiunque volesse aprire la sua mente ed esplorare nuovi orizzonti.

 





ENGLISH

Hello dear readers,

Today I return with another literary review. As I have become accustomed you to by now, this is also a book by a writer who won the Nobel Prize for literature. In this case, the author is Mo Yan, pseudonym for Guan Moye, a famous Chinese writer and essayist who in 2005 won the Nobel Prize for literature. Mo Yan is one of the most relevant Chinese writers and through his work impregnated with poetry, basic feelings and violence, he makes his readers discover the timeless soul of the great Chinese civilization.

Before reviewing this book, it is important that I make some clarifications so that I can fully understand, or at least try to understand this novel full of political connotations without immediately jumping to hasty conclusions as some very famous people have previously done, among them, even one of my favorite writers, Herta Muller, who had asked the literary commission for the Nobel Prize to recede this prize from Mo Yan. Mo Yan was born during a communist regime, during an era of great poverty and great sacrifices to restore the economy of a country exhausted by Japanese invasions, he grew up and lived his entire life as a young man during the era of the politics of containment of births and therefore has an only child. Despite his personal situation, his novel “Frog”, which I want to review today, explores from every angle, the agony that this politics has created for his people. The novel Frog, was written after he won the Nobel and despite this, Corriere della Sera (Italian newspaper) wrote: "Never Nobel was more deserved than this". I already reveal the fact that I fully agree with what the famous Italian newspaper said. This novel brings to light the grave contrast that ruled Chinese society during the birth of the containment policy, a conflict that resulted in a veritable bloody collision that claimed many lives. I advise you not to start reading this novel trying to understand who is right and who is wrong because you will be disappointed, the writer himself has not chosen which side to be on, so it is frustrating to want to sympathize with those who try to apply the rules of the state, to safeguard the future of the country and then be disappointed by seeing the methods chosen to apply the law, or to sympathize with those who do everything possible to have more children, putting the lives of all those around them at risk without considering not even what could happen to their own children in the future.

The novel Frog is written in the first person and has an epistolary aspect where the chapters represent the letters that Wan Zu, playwright known with the stage name Girino, writes to Mr. Yoshihito Sugitani, a great man of letters and famous writer. The action of this novel takes place in the province of Gaomi, where the writer himself was born and tells the story of Wan Zu and his family focusing mainly on Wan Xin, Girino's aunt and her adventures during the era of birth control. Wan Zin is Wan Zu's maternal aunt, as a child she was held hostage by the Japanese to put pressure on her father and after her release, she studied medicine and became a midwife. In the first pages we see her fight against a retrograde society, which refuses to allow women to give birth in clinics with adequately trained medical staff and still entrusts this particularly sensitive intervention to the mammans, a kind of shaman, elderly women from the peasantry who make use of superstitions, songs and shady rites. Initially she is confronted with people's reticence but then the success obtained, the drop in mortality among newborns and mothers, raise her to legendary levels. In fact, for several years she became the favorite of every pregnant woman, the quintessential midwife. Subsequently, China is shaken by the so-called Cultural Revolution and after becoming the largest country in the world, the Communist Party is forced to implement a birth control policy to preserve resources and guarantee a future for its citizens. Initially, we start with a voluntary invitation to use contraceptive methods made available free of charge by the state, then we move on to the voluntary male sterilization of those who have already had children and the insertion of the IUD for women who had already had a child. Unfortunately, in a nation where the land had been divided and assigned to its inhabitants, the people who did not face a shortage of food at that moment, did not want to limit procreation because they had already forgotten the shortcomings and the threat of what could happen to their own children in later years, wasn't forthcoming and didn't seem to concern them. In this situation, women are turning to shady individuals who illegally remove intrauterine devices and there is an increase of unreported or illegal births. In this situation, Wan Zin, devoted to the party and its cause, becomes from midwife, the fiercest fighter against illegal pregnancies. To pursue this goal, she does not look at anyone and she does not even consider the advanced state of a pregnancy, forcing mothers in many cases to have an abortion at a time when a premature baby could very well have lived. The concept that fed the persons, on both sides, was that once a child was born, he became a human being and society had to guarantee him rights so the purpose of birth control officers was to suppress pregnancies before the child was delivered while that of the mothers was to deliver the child at all costs before the institutions tracked them down. On both sides, people are hurt, people die and people end up in jail in a daring, almost delusional situation that in some ways seems almost unbelievable. The situation seems to calm down when fines are introduced instead of aggressive measures because in that case people realize the losses and limitations. But, even in this case there are those who, given their personal economic situation, allow themselves to pay the fines and therefore procreate at will or pay others to break the rules for them.

Where are the frogs in this whole story, you may ask? Well, reading this novel I discovered that in Chinese the word frog and the word baby are pronounced almost the same with a sound very similar to the cry of a baby and the croaking of frogs (wa). After retirement, Wan Zin finds herself lost in a swamp infested with frogs and the cold contact with those creatures as well as the sound of their call, remind her of all the unborn children she had had to kill.

Essentially the novel The Frogs reveals and analyzes all its colors and all the various ramifications of human selfishness, a selfishness that tries to prevail, that tries to justify itself and even redeem itself when it becomes too heavy and too oppressive. 

The novel The Frogs reveals and analyzes all its colors and all the various ramifications of human selfishness, a selfishness that tries to prevail, that tries to justify itself and even redeem itself when it becomes too heavy and too oppressive.

Frog is a very interesting novel despite the shocking theme and it is also easy to read despite having almost 400 pages because it is written in a fluid way, with a fluent and compressible language. It also contains various food for thought and philosophical considerations on life, the human condition, the purpose of life, the condition of women in a society, and how we perceive and consider good and evil. I really liked this book because it made me discover a new universe, it made me look and explore a reality that in some ways I already knew, from a completely different point of view and completely new to me. For this reason, I am convinced that anyone who reads this book, leaving aside preconceptions, fears and clichés, cannot fail to appreciate it and consider it a true work of art. I also confess that I enjoyed Mo Yan's literature very much, I have indeed added several his other novels to the list of future readings and I highly recommend it to anyone who would like to open their mind and explore new horizons.






IT: Letto e recensito il romanzo LE RANE di MO YAN - ISBN 978-88-06-21996-3, Einaudi, Super ET, traduzione in italiano di Patrizia Liberati, 2014

ENG: Read and reviewed the novel LE RANE by MO YAN - ISBN 978-88-06-21996-3, Einaudi, Super ET, translation by Patrizia Liberati, 20141







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25 comments:

  1. Il tempo speso con i libri è sempre ben speso!!!

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  2. This sounds like an intense read. Thanks for the review!
    xoxo
    Lovely
    wwww.mynameislovely.com

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  3. Sicuramente il libro tratta un argomento spinoso, quello del controllo delle nascite in un paese come la Cina, dove vive una popolazione immensa. Capisco il problema di conservare le risorse e di garantire a tutti un degno futuro, però non credo sia giusto che il governo cinese debba controllare le nascite. Il libro ci mette di fronte a realtà e problemi diversi dai nostri ed è giusto leggerlo e scoprire situazioni, usanze, modi di vivere di un'altra cultura. Ciaooo

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    1. Sono contentissima che tu abbia letto e compreso la mia recensione e implicitamente il libro di Mo Yan, avere lettori e amici come te non ha prezzo!

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  4. Thank you for sharing. Have a lovely day! ♡

    Shoot for the stars | ☆ ☆ ☆ | Facebook page | ☆ ☆ ☆ | Instagram

    Kisses!

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  5. Thanks for sharing.
    I invite you to visit my last post. Have a good week-end!

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  6. Un tema forte, un tema che può come tu dici, divedere e stare da una parte o dall altra. Non mi permetto di giudicare però non è un libro che penso di leggere. Grazie cmq x le informazioni. Ciao e buon fine settimana.

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    1. Non è un libro facile, non è un libro per tutti e non è un libro da leggere con leggerezza.

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  7. This sounds like an amazing book...thanks for sharing :-)
    Beauty and Fashion/Rampdiary/Glamansion

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  8. Grazie della recensione, non è il mio genere di lettura...

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    1. Forse non lo è oggi ma chi sa fra qualche anno...

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  9. Very interesting book, I definitely have to read it.

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  10. Ammetto che non conosco questo autore. Il libro sicuramente ha una trama forte e tratta di una realtà difficile che noi che apparteniamo a un’altra cultura non possiamo pienamente comprendere e quindi non dovremmo giudicare. Grazie di questa segnalazione, un libro davvero interessante.

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    1. È proprio cosi, hai toccato il punto centrale di questo libro. Grazie per aver dedicato il tuo tempo alla mia recensione.

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  11. İ am glad that you like it. He has a different style.

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    1. Yes he does, today I just discovered that you also read his work and you also like it and that makes ne very glad.

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