Ciao carissimi lettori,
Oggi ritorno con
una recensione di un libro letto nel periodo di isolamento Covid-19, quindi
diversi mesi fa. Il libro è di cui parlerò oggi è il romanzo Amatissima di Tony
Morrison, un romanzo vincitore del Premio Pulitzer, scritto da un’autrice che
si è guadagnato anche il premio Nobel per la letteratura. Questo romanzo è
molto importante perché parla di un problema che non dovremo mai dimenticare,
un problema che a tutti gli effetti ha cambiato il volto del mondo e che
purtroppo in alcune parti remote del mondo tuttora esiste, la schiavitù. Per scrivere
questo libro, Tony Morrison si è ispirata ad una storia vera, la storia di Margaret
Garner, una schiava del Kentucky che nel 1856 scappa per raggiungere Ohio, uno
stato in cui le persone di colore erano libere. Quando viene catturata, questa
donna uccide la figlia per evitare che fosse fatta schiava e dovesse subire le
atrocità che ha subito lei. Tony Morrison crea un romanzo partendo da questo
caso e lo arricchisce con le storie trasmesse oralmente, parlando di altri casi
e fatti che riguardano la cultura afro-americana. I personaggi principali di
questo libro sono Sethe, una schiava di colore che vuole solo poter sposare in
chiesa suo uomo e crescere i suoi figli in pace, grazie al suo lavoro, Denver,
la figlia minore, partorita durante la fuga e salvata dalle decisione della
madre di mettere fine alla sua vita, Beloved, la figlia maggiore di Sethe o la
“bambina che gattona già” uccisa per evitare che diventasse schiava come la
madre e che si presenta nella vita della sua famiglia prima in forma spirituale
poi in carne e ossa e Paul D, uno schiavo cresciuto insieme a Sethe a “Sweet
Home” nel Kentucky, innamorato di lei, che coglie l’occasione del ritrovamento
dopo tanti anni per amarla. Altri personaggi notevoli sono Babby Sugs, la
suocera di Sethe, una schiava che ha vissuto innumerevoli abusi, ha visto i
suoi figli venduti e uccisi e nonostante ciò non ha smesso di amare e predicare
l’amore, Halle, il marito di Sethe e il padre dei suoi figli, che con il suo
duro lavoro ha riscattato e liberato la madre dalla schiavitù, Stamp Paid, il
barcaiolo che porta Sethe da l’altra sponda del fiume nello stato libero di
Ohio e Amy Denver, la ragazza bianca alla ricerca del velluto che aiuta Sethe a
partorire la figlia minore e ad arrivare al fiume. Non potrei non nominare
personaggi come Mr.Garner, un padrone di schiavi alquanto liberale per l’epoca,
che da la possibilità a Halle di riscattare la madre e permette ai suoi schiavi
di studiare e usare un fucile a caccia, Mrs Garner, anche lei padrona di
schiavi insieme a suo marito e altrettanto libera nei pensieri ma che una volta
morto il marito fa venire suo fratello a gestire la piantagione e la casa, il
Maestro, cioè il fratello di Mrs. Garner, che insieme a suo figlio e ai suoi
nipoti vendono i schiavi di Sweet Home, tolgono loro tutti i diritti che Mr.
Garner aveva concesso prima, li uccidono, aggrediscono e torturano Sethe, Ella
ed Edward Bodwin, due fratelli di colore, ex schiavi anche loro, che cercano di
aiutare tutte le persone di colore a trovare la loro strada nella vita. Non
potrei non nominare Sixo, Paul A e Paul F, altri schiavi di Sweet Home,
cresciuti insieme ad Halle e Paul D, che purtroppo fanno una fine dolorosa,
ognuna diversa ma ognuna straziante. Il romanzo inizia
narrando la vita nella casa 124 di Bluestone Road, dove Sethe racconta a Denver
ancora una volta, la storia della sua nascita, le parla di suo padre e dei suoi
fratelli ricordando nella sua intimità le sofferenze precedenti alla
separazione del marito e l’incontro con sua suocera Baby Sugs. Denver ama
sentir parlare di come è venuta al mondo, ama sentir parlare di suo padre e
rimane nell’attesa che lui venga a ricongiungersi con loro un giorno. Già in
questa prima fase di ricordi conosciamo Beloved, sotto forma di spettro, che fa
spaventare Howard e Buglar, i figli maschi di Sethe che scapano di casa per
sfuggirci, e fa preoccupare Baby Sugs prima di morire. In uno di questi giorni
arriva al 124 di Bluestone Road, Paul D, “l’uomo che fa piangere le donne” destando
ricordi dolorosi in Sethe e l’invidia di Denver che vede l’attenzione di sua
madre dividersi in due. Uno di quei ricordi dolorosi, che Sethe condivide con
Paul D, è l’aggressione subita per mano dei due nipoti del Maestro, che le
rubano il latte materno e la frustano, disegnando sulla sua schiena il famoso
albero di ciliegia. Le cicatrici sulla schiena di Sethe, che Paul D accarezza e
baccia, sono una metafora del dolore subito, del sangue perso e cambiamenti che
non le riporteranno né il marito né tantomeno gli amici con cui è cresciuta
insieme. Paul D confessa a Sethe che è stato questo abuso a sconvolgere Halle,
a farlo rinunciare ai piani di fuga insieme a lei e a imbrattarsi la faccia di
burro. La faccia imbrattata di burro o latte rappreso, è un’altra metafora
secondo me, una metafora che rispecchia la disperazione di uno schiavo nero
davanti agli abusi dei bianchi, abusi che non riesce ad accettare e che lo
fanno venire meno alle sue promesse e quindi comportarsi da “padrone bianco”. Paul
D s’informa anche della sorte di Baby Sugs, colei che lo ha cresciuto come una
madre e che era arrivata al 124 di Bluestone Road da schiava libera. Sethe
aveva mandato da lei i suoi due figli maschi e la figlia maggiore nell’attesa
della fuga per la libertà. Sethe lo informa che Baby Sugs è morta dopo la fuga
dei suoi figli Howard e Buglar e che ha avuto una morte dolce, non le dice però
che è morta senza speranza, triste, delusa dalla vita e dalla gente. Più tardi
scopriremo che la morte di Baby Sugs si stava annunciando già dal momento in
cui perde la nipote maggiore per mano di sua nuora, dal momento in cui si
ritrova la nuora in galera e la gente indifferente dimentica il suo amore.
Ritrovato di
nuovo vicino a Sethe, Paul D cerca di costruirsi un futuro insieme a lei e per
fare questo caccia il fantasma della bambina che perseguita la casa e cerca di
conquistare l’affetto di Denver. Purtroppo nella stessa sera in cui Paul D
decide che finalmente è ora di darsi una possibilità di essere felice con la
donna che ha sempre desiderato, nella sua casa, con i suoi ricordi e con sua
figlia, Beloved compare in carne e ossa ed entra nella vita di Sethe e della
sua famiglia. Denver intuisce che Beloved fosse sua sorella e ricordando le
chiacchiere della gente su sua madre e sul crimine commesso, decide di
proteggere la sorella.
Credo fosse
meglio non continuare a raccontare il romanzo perché altrimenti nessuno lo
leggerà e questo, credetemi, è uno di quei libri che va letto assolutamente
nella vita, anche più di una volta. Questo libro non solo descrive nei più
intimi, dolorosi, tristi ed emozionanti dettagli la schiavitù ma è un libro che
descrive anche la cultura afro-americana creata come conseguenza di quei atroci
momenti. Sethe non descrive solo il caso di Margaret Garner, ma rappresenta
tutte le donne abusate, violentate, sfruttate crudelmente, tutte le donne che
hanno visto sparire, morire e ridurre in schiavitù i loro mariti, figli e
figlie e che hanno cercato di evitare quella sorte ai loro figli nell’unico
modo a loro accessibile. Sethe rappresenta tutte le donne di colore che hanno
vissuto la schiavitù, tutte le donne che hanno perso ingiustamente la madre e
che per questo motivo amano troppo le figlie. Sethe rappresenta tutte quelle
donne che per il loro padrone avevano un valore extra rispetto agli uomini
perché potevano regalare loro altri schiavi senza alcun costo. Sethe
rappresenta tutte le donne che si sono ribellate alla condizione di schiavitù!
Amatissima è
prima di tutto un libro che parla d’amore, dell’amore di una madre per i suoi
figli, dell’amore di una donna per il suo uomo e dell’amore per la vita di
tutte le persone oppresse.
Non potete
perdervi questo libro perché è un libro fondamentale nella formazione della
nostra integrità e della nostra etica e se già ci siete e se già leggete questo
libro, vi consiglio di non saltare la Postfazione di Franca Cavagnoli per
capire la magnitudine del danno creato dalla schiavitù. Non dovete perdervi
questo libro perché noi tutti dobbiamo imparare a non dare per scontato niente!
ENGLISH
Hello dear readers,
Today I return with a review of a book read in the Covid-19
lockdown period, therefore a few months ago. The book I will talk about today
is Tony Morrison's novel Beloved, a Pulitzer Prize-winning novel, written by an
author who also earned the Nobel Prize for Literature. This novel is very
important because it speaks of a problem that we will never have to forget, a
problem that in all respects has changed the face of the world and which
unfortunately in some remote parts of the world still exists, slavery. To write
this book, Tony Morrison was inspired by a true story, the story of Margaret
Garner, a Kentucky slave who in 1856 escaped to reach Ohio, a state where
people of color were free. When captured, this woman kills her daughter to
prevent her from being enslaved and suffering the atrocities that she suffered.
Tony Morrison creates a novel starting from this case and enriches it with the
stories transmitted orally, talking about other cases and facts concerning
African-American culture. The main characters of this book are Sethe, a black
slave who just wants to be able to marry her man in church and raise her
children in peace, thanks to her work, Denver, the youngest daughter, born
during the escape and saved by the decision of the mother to put an end to her
life, Beloved, Sethe's oldest daughter or the "girl who is already
crawling" killed to avoid becoming a slave like the mother, who presents
herself in the life of her family first in spiritual form then in flesh and
bones and Paul D, a slave who grew up with Sethe at "Sweet Home" in
Kentucky, in love with her, who takes the opportunity of finding her after so
many years, to love her. Other notable characters are Babby Sugs, Sethe's
mother-in-law, a slave who has experienced countless abuses, has seen her
children sold and killed and yet she has not stopped loving and preaching love,
Halle, Sethe's husband and the father of her children, who with his hard work
redeemed and freed his mother from slavery, Stamp Paid, the boatman who takes
Sethe to the other side of the river in the free state of Ohio and Amy Denver,
the white girl in search of velvet that helps Sethe give birth to her youngest
daughter and get to the river. I could not fail to name characters like Mr.
Garner, a somewhat liberal slave master at the time, who gives Halle the chance
to redeem her mother and allows his slaves to study and use a hunting rifle,
Mrs Garner, also slave owner with her husband and equally free in thoughts but
that once her husband dies, she makes her brother come to manage the plantation
and the house, the Master, that is, the brother of Mrs. Garner, who together
with her son and her grandchildren sell the slaves of Sweet Home, take away all
the rights that Mr. Garner had granted them before, kill them and attack and
torture Sethe and Ella and Edward Bodwin, two black brothers, ex-slaves too,
who try to help all the black people find their way in life. I could not fail
to name Sixo, Paul A and Paul F, other slaves of Sweet Home, who grew up
together with Halle and Paul D, who unfortunately make a painful end, each one different
but each one excruciating.
The novel begins narrating the story of the life at 124
house on Bluestone Road, where Sethe once again reccounts the story of Denver's
birth to her doughter, talks to her about her father and brothers and remembers
in her intimacy the suffering preceding the separation of her husband and
meeting with her mother-in-law Baby Sugs. Denver loves to hear about how she
came into the world, loves to hear about her father and looks forward to
meeting him one day. Already in this first phase of memories we meet Beloved,
in the form of a spectrum, which scares Howard and Buglar, Sethe's male
children who run away from home to escape it, and makes Baby Sugs worry before dying.
In one of these days Paul D, "the man who makes women cry", arrives
at 124 of Bluestone Road, causing painful memories in Sethe and the envy of
Denver who sees his mother's attention split in two. One of those painful
memories, which Sethe shares with Paul D, is the aggression suffered at the
hands of the Master's two grandchildren, who steal her breast milk and whip
her, drawing the famous cherry tree on her back. The scars on Sethe's back,
which Paul D caresses and kisses, are a metaphor for the pain suffered, the
blood lost and changes that will not bring her husband nor the friends with
whom she grew up together. Paul D confesses to Sethe that it was this abuse
that upset Halle, made him give up the escape plans with her and smear his face
with butter. The face smeared with butter or dried milk is another metaphor in
my opinion, a metaphor that reflects the despair of a black slave in front of
the abuses of the whites, abuses that he is unable to accept and that make him
fail to his promises and therefore behave like a "white master". Paul
D also inquired about the fate of Baby Sugs, the one who raised him as a mother
and who had arrived at 124 on Bluestone Road as a free slave. Sethe had sent
her two sons and her eldest daughter to her while they were waiting for her to
escape to freedom. Sethe informs him that Baby Sugs died after the escape of
his children Howard and Buglar and that he had a sweet death, does not tell him
that she died without hope, sad, disappointed by life and people. Later we will
discover that the death of Baby Sugs was already announcing from the moment he
lost the eldest granddaughter at the hands of her daughter-in-law, from the
moment she found his daughter-in-law in jail and indifferent people forgot her
love.
Found again near Sethe, Paul D tries to build a future with
her and to do this he hunts the ghost of the girl who pursues the house and
tries to conquer the affection of Denver. Unfortunately on the same evening
when Paul D decides that it is finally time to give himself a chance to be
happy with the woman he has always wanted, in her home, with his memories and
with her daughter, Beloved appears in flesh and bones and enters the life of
Sethe and her family. Denver senses that Beloved was her sister and remembering
people's chatter about her mother and the crime she committed, decides to
protect her sister.
I think it was better not to continue recounting the novel
because otherwise nobody will read it and believe me, this is one of those
books that must be absolutely read in our life time, even more than once. This
book not only describes slavery in the most intimate, painful, sad and comoving
details but it is a book that also describes African-American culture created
as a consequence of those atrocious moments. Sethe not only describes the case
of Margaret Garner, but represents all the abused, raped, cruelly exploited
women, all the women who saw their husbands, sons and daughters disappear, die,
being enslaved and who tried to avoid that fate to their children in the only
way accessible to them. Sethe represents all black women who have experienced
slavery, all women who have unjustly lost their mother and who therefore love
their daughters too much. Sethe represents all those women who for their master
had an extra value compared to men because they could give them other slaves at
no cost. Sethe represents all women who rebelled against slavery!
Beloved is first of all a book about love, a mother's love
for her children, a woman's love for her man and all oppressed people's love of
life.
You cannot miss this book because it is a fundamental book
in the formation of our integrity and our ethics and when you are already there
and if you already read this book, I advise you not to skip the other notes
that complete it in order to understand the magnitude of the damage created by
slavery. You must not miss this book
because we must all learn not to take anything for granted!
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