Tuesday, August 8, 2023

Recensione letteraria per il libro d'oro L'inverno dei leoni di Stefania Auci / Literary review for the golden book The winter of the lions by Stefania Auci

 


Carissimi lettori e amici,

Oggi ritorno per recensire il romanzo L’inverno dei leoni di Stefania Auci, la seconda e ultima parte della saga dei Florio. La scelta non è stata casuale, mi sembrava naturale visto che a maggio ho recensito il primo romanzo della saga ma anche perché proprio in questo periodo, l'inverno dei leoni viene pubblicizzato, dalla famosa libreria IBS, come libro d'oro

Mentre il primo romanzo, I leoni di Sicilia, aveva messo le fondamenta e descritto la nascita della famiglia Florio, il romanzo L’inverno dei leoni descrive il suo declino e l’estinzione di un nome che per un secolo aveva ispirato invidia, timore e rispetto. Il romanzo precedente finiva con la morte di Vincenzo, colui che aveva messo il nome dei Florio sulla mappa, questo romanzo invece inizia con Ignazio senior, il figlio di Vincenzo, colui che ha reso il nome Florio famoso in Europa e nel mondo e finisce con Ignazio junior, colui ha sperperato i soldi della famiglia e perso tutti i beni e i privilegi che rendevano autorevole e prestigiosa Casa Florio.

Noterete con tristezza che la vita degli uomini Florio è particolarmente breve perché anche Ignazio, come suo nonno Paolo, suo padre Vincenzo e suo zio il cui nome aveva ereditato, morì giovane. In questo caso, siccome aveva perso anche il primo genito Vincenzo (chiamato così in onore al padre), designato a essere colui che avrebbe continuato a gestire la casa Florio e perciò educato per raggiungere tale obbiettivo e non avendo istruito il secondo genito Ignazio allo stesso modo, alla sua morte prematura lascia gli affari di famiglia ad un figlio inesperto e molto giovane. Il terzo maschio al quale sua moglie, la baronessa Giovanna d’Ondes Trigona aveva dato alla luce, chiamato anch’esso Vincenzo, in parte per sostituire il figlio morto e in parte per continuare la tradizione dei due nomi emblema per la casa Florio, era ancora un bambino quando suo padre morì. In queste circostanze, un giovane inesperto, che non aveva ancora avuto occasione di affiancare il padre a dovere negli affari di famiglia e che non aveva mai conosciuto le difficoltà economiche e sociali che i suoi predecessori sono stati costretti ad affrontare, si trova a gestire quello che a quel punto era diventato un imperio economico. La scelta della parola imperio non è per niente azzardata, in supporto a questa scelta vorrei raccontarvi il fatto che Ignazio senior assegnò a Giulia, la sua unica figlia, prima di sposarsi, una dote di 4 milioni di lire che nei soldi di oggi equivarrebbe circa 18 milioni di euro. Come suo padre prima di lui, anche Ignazio senior era entrato nel mondo della politica, aveva aperto nuove attività e sviluppato quelle già esistenti, aveva lottato per ottenere contratti e sovvenzioni statali, aveva fatto costruire edifici servendosi di architetti di fama mondiale ma ha perso di vista quello che la sorte ha immancabilmente ha riservato ai maschi Florio, cioè una morte prematura. Probabilmente la morte di un figlio lo ha reso più permissivo nei confronti dell’altro e quando è arrivato il momento di passare le redini di casa Florio, la situazione era molto diversa rispetto a quella che ha visto lui passare alla gestione degli affari. Inoltre, dobbiamo considerare il fatto che Ignazio junior non ha mai dovuto rinunciare a niente. Non ha dovuto stringere i denti davanti agli insulti dei commercianti, non ha mai sperimentato sulla sua pelle il disprezzo e il disdegno di nobili troppo orgogliosi per stare assieme a lui nella stessa stanza ma non a chiedere soldi in prestito, non ha dovuto negare alla donna della sua vita e alle sue figlie l’onore di un nome perché alla ricerca disperata di un figlio maschio, non ha mai dovuto rinunciare alla donna amata e contrarre un matrimonio che avrebbe inserito sua famiglia fra i ranghi nobiliari e non ha rinunciato al tempo da dedicare alla famiglia per lavorare in ufficio o viaggiare per ottenere e stipulare accordi. Ignazio junior ha ricevuto un’educazione di elite, è cresciuto nel lusso e nell’abbondanza frequentando le feste e i circoli dell’alta società palermitana ed europea, ha girato il mondo in perpetue vacanze, si è visto venerato come un re e ha sposato la donna amata. Non avendo mai affrontato le difficoltà che i suoi predecessori hanno combattuto, non ha nemmeno imparato a conoscere le persone e perciò ha riposto la sua fiducia in persone sbagliate allontanando quelle giuste, non avendo affrontato sfide economiche, non ha sviluppato uno spirito imprenditoriale pragmatico, non avendo conosciuto restrizioni, non ha stabilito limiti allo sperpero, rifiutando la fedeltà, ha allontanato l’unica persona che avrebbe potuto dare una continuità alla sua stirpe. Ignazio junior era superficiale, egoista, sconsiderato, viziato, dispendioso, indolente e irascibile. Si faceva accompagnare da persone simile a lui e coloro che non lo erano, per sopravvivere accanto a lui, lo diventavano in fin dei conti. Ma nel suo sperpero era anche generoso, nella sua vanità e promiscuità era anche un mecenate in arte e nella sua indolenza aveva anche sofferto per la perdita dei suoi figli. Ignazio junior aveva fatto conoscere Sicilia al mondo, aveva portato in questa isola famiglie reali, artisti di prestigio, aveva modernizzato un posto che sembrava non dover mai progredire. A tale fine sono state altrettanto importanti anche le figure di Franca Florio, sua moglie e Vincenzo Florio, il fratello molto più giovane. Franca Florio aveva organizzato magistralmente gli eventi mondani che avevano accolto figure illustre della politica e l’arte italiana e mondiale, essendo lei una dama di corte della regina, aveva riportato i problemi dell’isola all’attenzione della famiglia reale, aveva sostenuto innumerevoli opere di beneficenza e durante la prima guerra mondiale, aveva messo la Villa Igeia, il suo tempo e le sue capacità organizzative per aiutare i feriti e le loro famiglie. Vincenzo dall’altra parte, con la sua passione per le macchine da corsa e la Targa Florio, durata molto dopo la caduta delle aziende Florio, ha reso l’intero paese un punto di riferimento nel mondo dello sport a quattro ruote.

Il romanzo è stato scritto rispettando i fatti storici con grande precisione come si potrebbe evincere anche dalla nota dell’autrice ma non per questo motivo è un documentario. L’inverno dei leoni è un romanzo perché l’autrice pur rispettando la veridicità storica, ha elaborato e contestualizzato i personaggi, i loro sentimenti e le loro reazioni con grande talento creativo. Il risultato è stato un romanzo coinvolgente, dalla narrazione scorrevole, ricco di figure retoriche e spunti di riflessione. Per questo motivo concordo con l’affermazione dell’autrice che sostiene che L’Inverno dei leoni è un libro degno di essere sottolineato visto che dagli eventi che i nostri personaggi affrontano si delineano delle vere lezioni di vita. Viste le sue quasi 700 pagine e visto che fa parte di un ciclo di libri, potrebbe sembrare una lettura impegnativa ma vi assicuro che una volta iniziato, questo romanzo si fa divorare. Io faticavo a metterlo giù la sera prima di dormire e non vedevo l’ora di riprendere a leggerlo.








ENGLISH

Dearest friends and readers,

Today I return to review the novel The Winter of the lions by Stefania Auci, the second and last part of the Florio saga. The choice was not accidental, it seemed natural to me since in May I reviewed the first novel of the saga but also because precisely in this period, the winter of the lions is being advertised, by the famous IBS bookshop, as a golden book .

While the first novel, The Florios of Sicily, had laid the foundations and described the birth of the Florio family, the novel The lions’ winter describes its decline and the extinction of a name that for a century had inspired envy, fear and respect. The previous novel ended with the death of Vincenzo, the one who had put the name Florio on the map, this novel instead begins with Ignazio senior, the son of Vincenzo, the one who made the name Florio famous in Europe and in the world and ends with Ignazio junior, the one that squandered the family's money and lost all the assets and privileges that made Casa Florio authoritative and prestigious.

You will notice with sadness that the life of the Florio men is particularly short because Ignatius, like his grandfather Paolo, his father Vincenzo and his uncle whose name he had inherited, also died young. In this case, since he had also lost his firstborn son Vincenzo (named in honor of his father), designated to be the one who would continue to manage the Florio businesses and therefore educated to achieve this goal and not having instructed the second son Ignatius in the same way, on his untimely death, he leaves the family assets to an inexperienced and very young son. The third male that his wife Baroness Giovanna d'Ondes Trigona had given birth to, also called Vincenzo, partly to replace the dead son and partly to continue the tradition of the two emblem names for the Florio family, was still a child when his father died. In these circumstances, an inexperienced young man, who had not yet had the opportunity to support his father properly in the family business and who had never known the economic and social difficulties that his predecessors were forced to face, finds himself managing that what by then had become an economic empire. The choice of the word empire is not at all a hazard, in support of this choice I would like to tell you about the fact that Ignazio senior assigned to Giulia, his only daughter, before getting married, a dowry of 4 million lire which in today's money would be equivalent to about 18 million euros. Like his father before him, Ignazio Senior had also entered the world of politics, had opened new businesses and developed the existing ones, had fought for government contracts and grants, had erected buildings using world-renowned architects but lost sight of what fate has inevitably reserved for Florio males, that is, a premature death. Probably the death of a son made him more permissive towards the other one and when it came the time to pass the reins of the Florio businesses, the situation was very different from the one that saw him move to managing the business. Furthermore, we must consider the fact that Ignatius junior never had to give up on anything. He did not have to grit his teeth in front of the insults of the merchants, he never experienced on himself the contempt and disdain of nobles too proud to be with him in the same room but not to borrow money, he did not have to deny to the woman of his life and his daughters the honor of a name because in desperate search for a male child, he never had to give up his beloved woman and contract a marriage that would have included his family among the noble ranks and has not renounced on the time devoted to the family in order to work in the office or travel to obtain and sign agreements. Ignazio junior received an elite education, grew up in luxury and abundance attending the parties and circles of the high society of Palermo and Europe, traveled the world on perpetual holidays, saw himself revered as a king and married the woman he loved. Having never faced the difficulties that his predecessors fought, he has not even learned to manage people and therefore has placed his trust in the wrong persons and pushed the right ones away, not having faced economic challenges, he has not developed a pragmatic entrepreneurial spirit, not having known restrictions, he set no limits to waste, refusing loyalty, he pushed away the only person who could have given continuity to his lineage. Ignatius junior was superficial, selfish, reckless, spoiled, wasteful, indolent and short-tempered. He was accompanied by people similar to him and those who were different, in order to survive next to him, became like that in the end. But in his squander, he was also generous, in his vanity and promiscuity, he was also a patron of art and in his indolence, he had also suffered for the loss of his children. Ignazio junior had made Sicily known to the world, had brought royal families, prestigious artists to this island, he had modernized a place that was never supposed to progress. The figures of Franca Florio, his wife and Vincenzo Florio, his much younger brother, were equally important for this goal. Franca Florio has masterfully organized the social events that had welcomed illustrious figures of Italian and worldwide politics and art, being a lady-in-waiting to the queen, she had brought the problems of the island to the attention of the royal family, had supported countless work charities and during the First World War, had put the Villa Igeia, her time and her organizational skills to the help of the wounded and their families. Vincenzo on the other hand, with his passion for racing cars and the Targa Florio, which lasted long after the fall of the Florio companies, has made the whole country a point of reference in the world of four-wheel sports.

The novel was written respecting historical facts with great precision as could also be observed from the author's note, but not for this reason it is a documentary. The Lions’ Winter is a novel because the author, while respecting the historical truth, has elaborated and contextualized the characters, their feelings and their reactions with a great creative talent. The result was an engaging novel, with a smooth narrative, full of rhetorical figures and food for thought. For this reason, I agree with the author's statement who claims that The Lions’ Winter is a book worthy of being underlined since the events that our characters face ban become real life lessons. Given its almost 700 pages and being part of a cycle of books, it might seem like a demanding reading but I assure you that once started, this novel is devoured. I found it hard to put it away at night before going to sleep and couldn't wait to resume reading it again.









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14 comments:

  1. Beautiful review. Looks lovely. So fun reading a series of books and you don't want to stop.

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  2. Great article and good review. Have a nice day ok

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  3. Lovely article, thank you for sharing
    https://www.melodyjacob.com/2023/08/top-destinations-for-august-holidays.html

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  4. Una storia avvincente quella della famiglia Florio, che ha conosciuto periodi di prosperità ma anche la decadenza . Li leggerò anch'io, invogliata anche dalla tua recensione puntuale e precisa. Grazie. Un caro saluto e buona continuazione di questa calda estate. Ciaooo

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    1. Esattamente, in poche parole hai sintetizzato la storia dei Florio!

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  5. Una reseña literaria extraordinaria de la novela L inverno del Leoni. Este libro satisfacerá enormemente al lector sin ningún género a dudas transportándolo al interior de relato de una forma intensa y maravillosa. Esta reseña tan bien hecha invita a leer este buen libro.

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    1. I am glad that my review got you interested in reading, that is a great satisfaction for me!

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  6. This sounds like an excellent book to read. I use to read books like this all the time but now I find I have no time to read. Great review here.

    Allie of
    www.allienyc.com

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    1. I get you very well,life nowadays is very limiting!

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  7. Seems really interesting, especially if it was hard for you to put it away before sleeping. I have the same with good books.

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  8. Well, it is in fact a positive aspect. Thank you for passing by!

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