Wednesday, March 17, 2021

Aprile spezzato di Ismail Kadare - recensione letteraria - Broken April by Ismail Kadare - book review



Ciao carissimi lettori,

Oggi vi vorrei parlare di un libro insolito, un libro che mi ha sorpreso piacevolmente con il suo filo narrativo e con la capacità straordinaria dell’autore di integrare e descrivere un concetto poco conosciuto. Il libro è Aprile spezzato dello scrittore albanese Ismail Kadare e l’argomento principale di questo libro è il Kanun, cioè il più importante codice di diritto consuetudinario albanese, codice che regolava la vita degli albanesi nelle zone montuose prima dell’avvento del comunismo. L’autore descrive maestosamente i diversi concetti del Kanun attraverso i suoi personaggi, soffermandosi ad analizzare gli aspetti positivi nonché negativi attraverso le azioni compiute dai personaggi e attraverso i loro discorsi. I personaggi principali sono Gjorg Berisha, un giovane montanaro, tenuto a riscattare il sangue del fratello Mehill e quindi attore primordiale nella faida, il padre di Gjorg che in questa storia ha il ruolo di padrone del sangue e guardiano del Kanun nella famiglia Berisha, Besian Vorpsi, uno scrittore e appassionato conoscitore delle leggi del Kanun che decide di regalare a sua sposa un viaggio fra le montagne dell’Albania e condividere con lei tutte le sue conoscenze su queste antiche tradizioni durante il viaggio di nozze e Diana Vorpsi, la sposa, la moglie di Besian, una donna bella come una fata, con occhi chiari e capelli castani o nocciola che durante questo viaggio scopre un amore inaspettato. Non potrei tralasciare di menzionare Mark Ukaçjerra, l’intendente del sangue, cioè colui che incassa l’imposta del sangue, un’imposta che ogni gjakes (assassino riscattatore del sangue) deve al principe e alla kulla di Orosh.

Ogni personaggio ha il suo ruolo nel raccontare il kanun e grazie ad ognuno di loro conosciamo e comprendiamo un lato nuovo del kanun. La bellezza della narrazione di Kadare sta proprio nel fatto che racconta un aspetto da diversi punti di vista e permette di guardare una cosa da più prospettive e decidere in autonomia che opinione farsi e se trovare giusto o sbagliato un elemento. Grazie a Gjorg, abbiamo un’immagine molto ampia riguardate i concetti di faida, antica lotta fra le famiglie che nei casi in cui è stato versato sangue, questo va riscattato, la besa, cioè la tregua di 24 ore e di un mese che la famiglia del morto offre a colui che l’ha ucciso prima di cacciarlo, il rispetto che ogni gjakes deve alla sua vittima e quindi avvisare prima di sparare e girare il morto sulla schiena appoggiandoli accanto il fucile e le punizioni previste per coloro che trasgrediscono la besa oppure il kanun. Questa parte mi ha fatto comprendere meglio quanto fosse unita la famiglia albanese in quanto la famiglia è la prima che punisce il trasgressore e molto spesso subisce insieme a lui le punizioni più severe nei casi i cui le trasgressioni sono molto gravi. Ho scoperto grazie a questo libro e ai suoi personaggi che il kanun non si limita a regolare solo il discorso faide ma copre tutti gli aspetti della sua società. Gjorg e Besian descrivono molto bene il modo in cui questo antico codice trattava le tematiche del matrimonio, dei figli, della proprietà, dei funerali, il ruolo della donna nella famiglia o dell’ospite in una casa. Confesso che scoprire certe cose mi ha sorpreso come mi ha sorpreso molto anche scoprire che nei casi in cui le persone non riescono ad arrivare ad accordi, si rivolgono agli anziani e a dei mediatori che in questi casi emettono delle vere e proprie sentenze. Per quanto riguarda il ruolo di una donna nella cultura albanese del secolo scorso, qui abbiamo a che fare con un vero e proprio scisma. Mentre nella società cittadina, le donne avevano più o meno lo stesso ruolo che in qualsiasi altro paese civilizzato europeo/occidentale all’inizio del ‘900, nell’altopiano albanese e nelle società montanare le donne ricoprivano dei ruoli marginali. Nell’ultima situazione le donne non avevano ruoli decisionali, le loro opinioni cominciavano ad essere prese in considerazione solo dopo aver passato una certa età, non partecipavano alle faide e non avevano parola in merito ai riscatti o ai figli che regalavano a queste tradizioni. Ho trovato memorabile il discorso interiore che Mark Ukaçjerra fa sulla tema donne. Per lui le donne sono delle streghe che non possono stare nella stessa stanza insieme agli uomini e soprattutto le donne che arrivavano dalla città, “donne agghindate”, che viaggiavano in carrozze oscillanti e vivevano senza onore perché venivano accompagnate e servite da uomini che di uomini avevano solo il nome. È interessante notare anche come Mark accosta il concetto di femminilità alle terre coltivate. Per lui le terre coltivate e quindi terre delle famiglie che devono riscattare il sangue perché qualcuno nella loro famiglia è stato ucciso, hanno qualcosa di vergognoso perché la loro morbidezza da femmina faceva schifo mentre le terre incolte e quindi terre degli gjakes che devono sangue, terre deserte, aride, coperte da erbacce, simili alla barba di un uomo, lo commuovevano. Ecco perché l’apparizione di Diana in questo paesaggio è simile ad un cataclisma. Come personaggio non contribuisce molto a farci scoprire il kanun in quanto lei stessa ne è ignara ma le sue domande e le opinioni espresse ci fanno guardare questo codice anche da un altro punto di vista, cioè quello della logica, della razionalità aggiungendo anche la componente affettiva che una società maschile aveva vietato. La sua presenza sconvolge tutti, soprattutto il montanaro che l’ha incontrata e l’ha intravista solo per qualche secondo dopo aver saldato l’imposta di sangue e contribuisce dunque a velocizzare un finale già prevedibile ormai.

Ho trovato magnifiche le descrizioni delle case fortificate dell’altopiano albanese, le kulle, veri e propri nidi dove le famiglie tramandano le loro tradizioni e si prendono cura che ognuno faccia la sua parte. Sopra tutti questi nidi si erge imponente la kulla di Orosh al pari di un castello principesco in quanto i loro abitanti sono i principi di queste genti. Un altro elemento sui cui vorrei soffermarmi per analizzarlo e cogliere le diverse sfumature è il modo in cui i giovani gjakes percepiscono e guardano la morte. Di fronte alle domande che riguardano il momento in cui ha commesso l’omicidio, Gjorg si ritrova ad analizzare quel momento come la sua unica proprietà al mondo. Non potrà avere una famiglia o costruire una casa in quanto dopo l’omicidio il suo destino è segnato, dovrà fuggire, nascondersi in una torre di clausura o morire quindi l’unica cosa che ha costruito nella sua vita, è stata la morte. La riflessione finale degli gjakes è che il kanun li costringe praticamente a suicidarsi, a stabilire una data approssimativa per la loro morte e annunciarla a tutti attraverso la benda nera che devono indossare sul braccio. Il titolo aprile spezzato si riferisce alle vite spezzate, si potrebbe chiamare marzo, giugno oppure ottobre spezzato come le vite di tutti gli uomini che partecipano ad una faida di sangue e che vedono spezzarsi gli anni, i mesi e i giorni delle loro vite nel momento in cui premono il grilletto.

In sintesi, questo romanzo offre uno sguardo su un tempo passato, su abitudini e tradizioni che hanno contribuito a formare un popolo, una storia. Con questo romanzo lo scrittore, Ismail Kadare si è guadagnato un posto nell’élite della società letteraria europea.


 


ENGLISH

Hello dear readers,

Today I would like to talk to you about an unusual book, a book that pleasantly surprised me with its narrative thread and with the author's extraordinary ability to integrate and describe a little known concept. The book is Broken April by the Albanian writer Ismail Kadare and the main topic of this book is the Kanun, that is the most important code of Albanian customary law, a code that regulated the life of Albanians in the mountainous areas before the advent of communism. The author majestically describes the different concepts of the Kanun through his characters, pausing to analyze the positive and negative aspects through the actions performed by the characters and through their dialogues. The main characters are Gjorg Berisha, a young mountaineer, required to redeem the blood of his brother Mehill and therefore a primordial actor in the feud, the father of Gjorg who in this story has the role of master of the blood and guardian of the Kanun in the Berisha family, Besian Vorpsi, a writer and passionate connoisseur of the laws of Kanun who decides to give his bride a trip to the mountains of Albania and share with her all his knowledge about these ancient traditions during the honeymoon and Diana Vorpsi, the bride, Besian's wife, a woman as beautiful as a fairy, with light eyes and brown or hazel hair who discovers an unexpected love during this journey. I could not fail to mention Mark Ukaçjerra, the steward of blood, that is, the one who collects the blood tax, a tax that every gjakes (blood ransom killer) owes to the prince and the kulla of Orosh.

Each character has its role in telling the kanun and thanks to each of them we know and understand a new side of the kanun. The beauty of Kadare's narrative lies precisely in the fact that it tells an aspect from different points of view and allows you to look at something from multiple perspectives and decide independently what opinion to make and whether to find an element right or wrong. Thanks to Gjorg, we have a very broad image regarding the concepts of feud, an ancient fight between families that in cases where blood has been shed, this must be redeemed, the besa, that is the truce of 24 hours and one month that the family of the dead man offers to the one who killed him before hunting him, the respect that every gjakes owes to his victim and therefore warn before shooting and turn the dead man on his back by placing the gun next to him and the punishments provided for those who transgress the besa or the kanun. This part made me understand better how united the Albanian family was as the family is the first to punishes the transgressor and very often undergoes the most severe punishments with him in cases where the transgressions are very serious. I discovered thanks to this book and its characters that the kanun doesn't just regulate feuding but covers all aspects of its society. Gjorg and Besian describe very well the way in which this ancient code dealt with the issues of marriage, children, property, funerals, the role of the woman in the family or the guest in a home. I confess that discovering certain things surprised me as I was also very surprised to discover that in cases where people failed to reach agreements, they turned to the elderly and mediators who in these cases issued real sentences. As for the role of a woman in the Albanian culture of the last century, here we are dealing with a real schism. While in urban society, women had more or less the same role as in any other European / Western civilized country at the beginning of the 1900s, in the Albanian plateau and in mountain societies, women held marginal roles. In the latter case, women did not have decision-making roles, their opinions began to be taken into consideration only after a certain age, they did not participate in the feuds and had no word about the ransoms or the children they gave to these traditions. I found Mark Ukaçjerra's inner speech on the subject of women memorable. For him, women are witches who cannot stay in the same room with men and especially women who arrived from the city, "dressed up women", who traveled in swinging carriages and lived without honor because they were accompanied and served by men that were men only by name. It is also interesting to note how Mark approaches the concept of femininity with cultivated lands. For him the cultivated lands and therefore the lands of the families who have to redeem the blood because someone in their family was killed, have something shameful because their feminine softness was despicable while the uncultivated lands and therefore lands of the gjakes that owe blood, lands deserted, arid, weedy, like a man's beard, those lands moved him. This is why Diana's appearance in this landscape is similar to a cataclysm. As a character it does not contribute much to make us discover the kanun as she herself is unaware of it but her questions and the opinions expressed make us look at this code also from another point of view, that is that of logic, of rationality, also adding the affective component that a male society had banned. Her presence shocks everyone, especially the mountaineer who met her and glimpsed her only for a few seconds after having paid the blood tax and thus contributes to speeding up an already predictable ending.I found magnificent the descriptions of the fortified houses of the Albanian plateau, the kulle, real nests where families pass down their traditions and take care that everyone does their part. Above all these nests stands the kulla of Orosh imposing like a princely castle as their inhabitants are the princes of these people. Another element I would like to focus on to analyze it and grasp the different nuances is the way in which young gjakes perceive and see death. Faced with the questions surrounding the moment he committed the murder, Gjorg finds himself analyzing that moment as his only property in the world. He will not be able to have a family or build a house because after the murder his fate is sealed, he will have to flee, hide in a cloistered tower or die so the only thing he built in his life was death. The final reflection of the gjakes is that the kanun practically forces them to commit suicide, set an approximate date for their death and announce it to everyone through the black bandage they must wear on their arm. The title, Broken April, refers to the broken lives, it could be called Broken March, June or October like the lives of all the men who participate in a blood feud and who see the years, months and days of their life shattered in the moment they pull the trigger.

In summary, this novel offers a glimpse of a past time, of habits and traditions that have contributed to forming a people, a history. With this novel the writer, Ismail Kadare has earned a place among the elite of European literary society.







Disclaimer e premesse / Disclaimer and premises

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33 comments:

  1. Ma sai che mi sembra un libro molto molto interessante, lo metto tra i titoli da comprare, dopo aver terminato la colonnina di ebook accumulati dentro il pc!

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    1. penso che sia disponibile anche in formato ebook, devi solo guardare su ibs.

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  2. Un libro che non conosco, come pure non conosco l'autore. Dalla tua recensione, penso che il libro sia importante per capire la cultura e le tradizioni del popolo albanese che sono molto diverse dalle nostre. Interessante anche il perchè del titolo "aprile spezzato", quindi "vita spezzata ", dopo un omicidio. Saluti.

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    1. Mi fa piacere vedere che hai letto la mia recensione e hai capito il messaggio di questo libro.

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  3. Saint Michael the Archangel defend us from combat.🙏🏼 Be our shield against visible and invisible enemies.🙏🏼

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  4. An interesting book! Its cover is also tempting.
    Your cake looks so tasty.

    Have a great day!

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  5. Interesting book. Thank you for sharing :)

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    1. Thank you very much for your visit and comment.

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  6. I like to learn about new authors and their works. Thanks for reviewing the book.

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  7. Un libro molto interessante, letta la tua recensione. Grazie dei tuoi commenti un saluto e buona serata, un bacione Angelo.

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  8. E' interessante non lo conoscevo. Felice giornata

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    1. Sono contenta che abbia svegliato il tuo interesse.

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  9. Great post dear, so nice and interesting, love it! 

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    1. Thank you very much for your visit and comment.

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  10. This sounds really interesting. Maybe not the easiest of reads but interesting. I wonder if there is an Enhglish translation. I will have to look on Amazon.

    Allie of
    www.allienyc.com

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  11. Quoto Angelo la tua scelta scrupolosa e attenta giova una lettera curiosa ed entusiasmante.
    I miei complimenti
    Ti ringrazio di cuore della visita molto gradita a presto
    Maurizio

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    1. Grazie per le gentili considerazioni, mi fa piacere sapere che trovi interessante visitare il mio blog.

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  12. Sembra davvero interessante...mi hanno sempre intrigato le culture e gli usi degli altri paesi. Complimenti per la tua attenta recensione. Sai rendere appetibile le letture che indichi. Buona giornata con un sorriso.

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    1. Grazie per aver condiviso queste idee con noi e grazie ancora per le considerazioni sul mio lavoro!

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  13. Ma sai che sembra un libro davvero super interessante? E credo che, al di là delle paculiarità del popolo albanese, in qualche modo rispecchi pure abbastanza bene i concetti base del "codice" (per quanto primitivo fosse) che nell'antichità era più o meno in uso da quasi tutti i popoli!
    Mi piacerebbe leggerlo, me lo segno! :)
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com

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    1. è infatti ispirato ai vecchi codici che diverse culture hanno elaborato, quello che rende particolare e speciale il Kanun è il fatto abbia resistito fino alla metà del secolo scorso in un popolo occidentale e che abbia ispirato più timore e rispetto delle leggi di uno stato.

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  14. Thank you very much for yor amazing review and lovely creative photos!

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  15. I haven't read it yet. Thanks for sharing your opinion.
    Have a good week!

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    1. Thank you very much for your visit and comment. If you get to read it, please let me know what you think.

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