Ciao carissimi
lettori,
Oggi vorrei
recensire nello stesso post un libro e il film che è stato realizzato partendo
da questo libro. Confesso di aver fatto alcune letture abbastanza deludenti
nei mesi prima di leggere questo romanzo ed ecco perché non vedevo l’ora che arrivasse un altro libro
di Primo Levi. Forse vi ricorderete il libro “Se questo è un uomo” che ho recensito
precedentemente e il fatto che ho apprezzato molto la narrazione e l’ideologia
che ha ispirato questa grande opera letteraria e quindi alla scoperta che
avevano messo in programmazione su Sky il film La tregua diretto da Francesco
Rosi ho deciso senza esitazioni di leggere il libro che ha ispirato questo film
e di guardare successivamente il film per poter fare un confronto. Ogni volta
che leggevo un libro e poi guardavo il film restavo delusa e anche se il film
aveva attori famosi e registi molto bravi per qualche motivo la mia sensazione
era che il film non aveva colto l’anima di quel libro. Ma prima di emettere
subito sentenze, vorrei cominciare a recensire il libro. La tregua è un libro –
memoria in cui l’autore Primo Levi, racconta il lungo viaggio che intraprese
per ritornare in Italia dopo che i tedeschi abbandonarono il campo di
concentramento Auschwitz a gennaio 1945. Questo viaggio lo porta nei paesi
dell’Europa orientale e centrale fino ad arrivare a Torino il 19 ottobre 1945.
Dopo l’abbandono del campo da parte dei soldati tedeschi, i prigionieri rimasti
in vita sono stati abbandonati alla loro sorte, alle malattie, fame e sporcizia
fino all’arrivo dei soldati russi. I soldati russi trasferirono gradualmente i
prigionieri in diversi campi e caserme fino alla partenza per i loro rispettivi
paesi. Il romanzo inizia descrivendo la vita nel lager dopo che i soldati
tedeschi hanno abbandonato il campo e in un certo modo inizia da dove è finito
il libro “Se questo è un uomo” e certi personaggi che abbiamo conosciuto in
questo libro, come Charles e Arthur, li ritroviamo anche nel romanzo “La
tregua”. Ben presto scopriremo molti altri personaggi, tutti descritti
accuratamente sia come aspetto, sia come personalità e convinzioni. Ho sempre
trovato molto interessante e affascinante il modo in cui l’autore percepisce il
carattere di queste persone senza fare il moralista, Henek, un florido ragazzo
ungherese di quindici anni, sano, atletico, affettuoso e servizievole con certe
persone e sanguinario con altre, Hurbinek, il bambino nato nel lager, incapace
di parlare e camminare, Mordo Nahum, il greco poliglotta, di statura piuttosto
alta, rosso di pelle e di pelo, con grossi occhi scialbi ed acquosi, un gran
naso ricurvo che gli conferiva un aspetto rapace ed impedito, un uomo con forti
convinzioni che riteneva il furto, la truffa e il contrabbando come lavoro
lecito e che più tardi incontreremo come magnaccia. Scopriamo anche personaggi
come Marja Fjodorovna, un infermiera militare sulla quarantina, nata nel cuore
della Siberia, donna brusca, arruffona, che ballava energicamente, Galina, una
ragazza ucraina, di diciott’anni, bruna, allegra, graziosa cantante che si
vestiva con una certa eleganza, e parlava a Primo in una lingua che non era né
di lei né di lui ma era la lingua dell’oppressore, Ferrari, il ladro milanese,
magro giallo, una vera calamita per i pidocchi, quasi calvo che leggeva
avidamente libri che non comprendeva essendo praticamente analfabeta, Cesare, il
ciarlatano romano con un vocabolario colorito e sempre in vena di fare soldi e
trovare amore. Non potrei non nominare l’abile e astuto dottor Gottlieb che
parlava perfettamente l’italiano, il tedesco, il polacco, l’ungherese e il
russo e che anche se avesse un braccio anchilosato era riuscito a sopravvivere
al lager insieme a suo fratello e un misterioso cognato e grazie al quale Primo
guarisce dalla pleurite, né il Moro, un vecchio muratore settantenne
dall’ossatura da dinosauro che conservava e sembrava che si nutrisse di una collera
gigantesca contro tutto il mondo e che viveva solo per sua figlia disabile
oppure Leonardo, un medico italiano ebreo che aveva partecipato anche la prima
guerra mondiale, come infermiere a quei tempi e che anche se vivo grazie al
rancore per i tedeschi, aiuta il prossimo ed insieme al dottor Gottlieb rimette
in salute l’autore di questo libro. I personaggi sono tanti e Primo Levi li
descrive con oggettività, quasi come fosse uno spettatore esterno. Questi
personaggi lo accompagnano nel campo di sosta di Katowice, nel tragitto per
arrivare nella Russia Bianca, a combattere le carenze a Zmerinka, a conoscere
la gente del posto e la loro lingua viaggiando a piedi o con il treno per poi
vivere nel “ozio” a Staryje Doroghi. Primo Levi parla di questa fase come di una
vacanza perché Staryje Doroghi non chiedeva niente da loro e nutriva, offriva
pace e abbondanza. In questo posto i giorni passavano in una “interminabile
indolenza , sonnolenta, benefica come una lunga vacanza, rotta solo a
intervalli dal pensiero doloroso della casa lontana”. La narrazione si sviluppa
per almeno tre quarti del libro in questi campi di sosta e questi peregrinaggi
in Polonia, Ucraina e Russia in cui l’autore osserva la gente, cerca di capire
e apprendere il loro linguaggio, fa amicizie e metabolizza la sofferenza e il
ricordo del lager. Una volta partiti da Staryje Doroghi su un altro treno ma in
condizioni comunque migliori di quelli all’arrivo, i nostri personaggi rifanno
la strada fino a Zmerinka, lasciano l’Ucraina per entrare in Romania a Iasi
scendendo fino a Braila, risalendo poi a Brasov e percorrendo la Transilvania
lasciano la Romania a Curtici continuando per l’Ungheria a Budapest e Szob, con
una piccola deviazione per la Cecoslovacchia e attraversando l’Austria arrivano
a Monaco di Baviera in Germania. Se fino ad adesso la narrazione è stata meno
ricca di riflessioni rispetto al suo primo libro “Se questo è un uomo”, la
vista e l’incontro in circostanze diverse di coloro che sono stati i loro
oppressori risveglia il dolore e fa sorgere delle domande legittime
riguardandola colpa di ogni cittadino tedesco. Da questo punto percorrendo la
Svizzera, il treno entra in Italia e Primo ritorna finalmente a casa dove
ritrova sua madre e sua sorella. Insieme a lui c’è Leonardo, insieme compagni
di treno un’altra volta e amici scampati al massacro.
Vorrei adesso fare un breve confronto con
il film La Tregua (The Truce) con John Turturo nei panni di Primo Levi, Massimo
Ghini nel ruolo di Cesare, Rade Šerbedžija nei panni del Greco e Claudio Bisio
nel ruolo di Ferrari. Nel film alcuni personaggi vengono cambiati anche in base
a stereotipi, come Galina che nel libro viene descritta come una ragazza bruna
mentre nel film vediamo una ragazza con lunghi capelli biondi, il personaggio
Leonardo nel film viene chiamato Daniele, certe azioni compiute da certi
personaggi vengono attribuite nel film ad altri personaggi come tante inziative
di Cesare nel film vengono compiute da Ferrari oppure da Primo stesso
(l’interpretazione di una gallina), mentre certi personaggi importanti nel
libro, vengono appena accennati nel film come Marja Feodorovna, il dottor
Gottlieb oppure il Moro. Certi personaggi del libro, nel film non compaiono
neanche come Henek e Hurbinek, la congregazione “rumena” (soldati e funzionari italiani
distaccati in Romania che avevano sposato donne rumene e avevano messo su
famiglia in Romania) oppure la comunità ebrea a Iasi che accolgono Primo e il
suo amico con affetto e premura. Certi altri momenti invece vengono esaltati e
godono di più attenzione nel film rispetto al libro come l’arrivo alla stazione
a Monaco di Baviera e l’incontro con dei cittadini tedeschi. La mancanza più
grossa nel film, secondo me è stata la sostituzione della poesia. Il libro La
Tregua, inizia con la poesia con lo stesso nome, scritta al 11 gennaio 1946 e
certi versi vengono ripresi in alcuni momenti salienti mentre nel film questa
poesia non compare da nessuna parte. Il film La Tregua (The Truce) finisce
invece con Primo Levi che recita la poesia “Voi che vivete sicuri”, scritta
nello stesso periodo ma che fa da introduzione al libro “Se questo è un uomo”. Complessivamente
anche se ho gradito il film, ho apprezzato molto di più il libro per via della
chiarezza con cui vengono descritti i personaggi, i luoghi e per il modo in cui
lo scrittore condivide con i lettori le sue impressioni, i suoi pensieri e i
suoi sentimenti. Il film non è riuscito a cogliere e trasporre le sensazioni
che il libro trasmette ai suoi lettori e ridimensionando personaggi e fatti ha
cambiato in un certo modo il senso e lo scopo di questo libro.
Tutto sommato ho
apprezzato molto questo romanzo e anche per questo libro come per “Se questo è
un uomo” mi sono servita della matita per evidenziare le frasi chiave, le
introspezioni notevoli e i momenti decisivi. Da questo libro traspare il
percorso necessario alla riabilitazione psicologica di una persona che ha
vissuto un trauma e quanto questo percorso possa essere lento e complesso per
arrivare a rendere libero il soggetto e aiutarlo a comprendere i fatti e il
rapporto che questi eventi hanno con i suoi sentimenti. Consiglio questo libro
a coloro che amano le letture profonde, le descrizioni ricche di dettagli e i
personaggi intriganti. Consiglio questo libro a tutti coloro che non hanno
paura di pensare mentre leggono e che amano porsi delle domande.
ENGLISH
Hello dear
readers,
Today I would like to review in the same post a book and the
film that was made from this book. I confess that I have done some fairly
disappointing readings in the months prior this novel and that's why I was looking forward to
another book by Primo Levi. You may remember the book "If this is a man"
that I reviewed previously and the fact that I really enjoyed the narrative and
ideology that inspired this great literary work and therefore the discovery
that the movie The Truce, directed by Francesco Rosi had been programmed on
Sky, I decided without hesitation to
read the book that inspired this movie and to watch the film later in order to
make a comparison. Every time I read a book and then watched the film I get
disappointed and although the movie had famous actors and very good directors
for some reason my feeling was that the film had not caught the soul of that
book. But before I make judgments right away, I'd like to start reviewing the
book. The truce is a memorial book in which the author, Primo Levi, recounts
the long journey he took to return to Italy after the Germans left the
Auschwitz concentration camp in January 1945. This journey takes him to Eastern
and Central European countries until arriving in Turin on October 19, 1945.
After the German soldiers left the camp, the prisoners who remained alive were
abandoned to their fate, disease, hunger and dirt until the arrival of the
Russian soldiers. Russian soldiers gradually moved the prisoners to different
camps and barracks until they left for their respective countries. The novel
begins by describing life in the concentration camp after German soldiers have
left the camp and in a certain way begins where the book "If this is a
man" ended and certain characters we have encountered in this book, such
as Charles and Arthur, we also find them in the novel "The Truce".
Soon we will discover many other characters, all accurately described both in
appearance and in personality and beliefs. I have always found the way in which
the author perceives the character of these people without being a moralist, very
interesting and fascinating, Henek, a thriving fifteen year old Hungarian boy,
healthy, athletic, affectionate and helpful with certain persons and
bloodthirsty with others, Hurbinek, the child born in the concentration camp,
unable to speak and walk, Mordo Nahum, the Greek polyglot, of rather tall
stature, red in skin and hair, with large pale and watery eyes, a large curved
nose that gave him a rapacious and impeded appearance, a man with strong
convictions who believed theft, fraud and smuggling to be lawful work and whom
we will later meet as pimp. We also discover characters such as Marja
Fjodorovna, a military nurse in her forties, born in the heart of Siberia, a
brusque, ruffled woman, who danced energetically, Galina, a Ukrainian girl,
eighteen years old, brunette, cheerful, graceful singer who dressed with a
certain elegance, and who spoke to Primo in a language that was neither hers
nor his but it was the language of the oppressor, Ferrari, the Milanese thief,
skinny yellow, a real magnet for lice, almost bald who read avidly books
although being practically illiterate, Cesare, the Roman charlatan with a
colorful vocabulary and always in the mood to make money and find love. I could
not fail to mention the skilful and cunning Dr. Gottlieb who spoke perfectly
Italian, German, Polish, Hungarian and Russian and that even if he had a
ankylosed arm he managed to survive the concentration camp with his brother and
a mysterious brother-in-law and thanks to whom Primo heals from pleurisy,
neither Moro, an old seventy-year-old bricklayer with a dinosaur bone structure
that kept and seemed to feed on a gigantic rage against the whole world and who
lived only for his disabled daughter or Leonardo, an Italian Jewish doctor who
had also participated in the First World War, as a nurse at that time and who
even if still alive thanks to the grudge against the Germans, helps his
neighbor and together with Dr. Gottlieb restores the author of this book to
health. The characters are many and Primo Levi describes them objectively,
almost as if he were an external spectator. These characters accompany him to
the Katowice rest camp, on the way to get to White Russia, to fight the
shortages in Zmerinka, to meet the locals and their language by traveling on
foot or by train and then living in the "idleness" at Staryje
Doroghi. Primo Levi speaks of this phase as a vacation time because Staryje
Doroghi asked nothing from them and fed, offered peace and abundance to them.
In this place the days passed in an "endless indolence, sleepy, beneficial
as a long vacation, shattered only at instants by the painful thought of the
distant home". The narrative is developed for at least three quarters of
the book in these camps and these pilgrimages to Poland, Ukraine and Russia in
which the author observes people, tries to understand and learn their language,
makes friends and metabolizes the sufferings and the remembrance of the lager.
Once they left Staryje Doroghi on another train but in better conditions than
those on arrival, our characters make the road to Zmerinka, leave Ukraine to
enter Romania at Iasi Iasi decending to Braila, then going up to Brasov and
traveling through Transylvania they leave Romania at Curtici continuing through
Hungary to Budapest and Szob, with a small detour to Czechoslovakia and
crossing Austria to Munich in Germany. If until now the narrative has been less
rich in reflections than in his first book "If this is a man", the
sight and encounter in different circumstances of those who have been their
oppressors awakens the pain and raises legitimate questions regarding the fault
of every German citizen. From this point, traveling through Switzerland, the
train enters Italy and Primo finally returns home where he finds his mother and
sister. Together with him there is Leonardo, train companions once again and
friends who escaped the massacre.
I would now like to make a brief comparison with the film
The Truce with John Turturo as Primo Levi, Massimo Ghini as Cesare, Rade
Šerbedžija as the Greek and Claudio Bisio as Ferrari. In the film some
characters are also changed based on stereotypes, such as Galina who in the
book is described as a brunette girl while in the film we see a girl with long
blonde hair, the character Leonardo in the film is called Daniele, certain actions
performed by certain characters are attributed in the film to other characters
as many of Cesare's initiatives in the film are carried out by Ferrari or Primo
himself (the interpretation of a hen), while certain important characters in
the book are barely mentioned in the film such as Marja Feodorovna, Dr.
Gottlieb or the Moor. Certain characters from the book do not even appear in
the movie as Henek and Hurbinek, the "Romanian" congregation (Italian
soldiers and officials detached to Romania who had married Romanian women and
raised a family in Romania) or the Jewish community in Iasi who welcome Primo
and his friend with affection and concern. Certain other moments are instead
enhanced and receive more consideration in the film than in the book such as
the arrival at the station in Munich and the encounter of German citizens. The
biggest flaw in the movie, in my opinion, was the replacement of poem. The book
The Truce, begins with the poem of the same name, written on January 11th, 1946
and certain verses are taken up in some salient moments while in the film this
poem does not appear anywhere. The film The Truce ends instead with Primo Levi
who recites the poem "You who live safe", written in the same period
but which serves as an introduction to the book "If this is a man".
Overall though I liked the film, I appreciated the book much more because of
the clarity with which characters and places are described, and the way the
writer shares with the readers his impressions, thoughts and feelings. The film
failed to capture and transpose the sensations that the book conveys to its
readers and by resizing characters and facts has, in a certain way, changed the
sense and purpose of this book.
All in all I really enjoyed this novel and also for this
book as for "If this is a man" I used a pencil to highlight the key
phrases, the remarkable introspections and the decisive moments. From this book
transpires the path necessary for the psychological rehabilitation of a person
who has experienced a trauma and how slow and complex this path can be in order
to free the subject and help him understand the facts and the relationship that
these events have with his feelings. I recommend this book to those who love
deep readings, detailed descriptions and intriguing characters. I recommend
this book to all those who are not afraid to think while reading and who like
making questions to themselves.
So di aver visto il film e letto il libro ma mentirei se dicessi che ricordo entrambi, adesso vedo in quale scatolone ho il libro e rileggo
ReplyDeleteè un libro che si merita una seconda lettura.
DeleteHi! I haven´t read it yet but it looks very interesting. Thanks for sharing.
ReplyDeleteI hope you´ll visit my blog soon. Have a nice day!
I am sure you will like it, I have seen you do some serious readings.
DeleteInteresting book, thanks for sharing
ReplyDeleteIt's something for me <3
ReplyDeleteI am sure it is.
DeleteOh this interesting. I am going to look up this movie!
ReplyDeleteAllie of
www.allienyc.com
The movie also is ok.
DeleteThis comment has been removed by a blog administrator.
ReplyDeleteI had to delete the comment because it was spam.
DeleteI have not seem the mobie ir read the book, but I really love when the plot is centered in war or post war times, so intetesting. I think it is do important for us to remember about this tragedy. Btw, thank you so much for your lovely comment on my blog, you made my day with this and you are so kind!😍😊 I am so glad you liked my recipe 😊 Have a lovely weekend ☺
ReplyDeleteDear Natalia, thank you for your comment, I am glad that we as blogger get to share our knowledge and experience.
DeleteI like Rade Serbezija movies. He is actor from Croatia, but I didn't watch this one. I need to check it. Thank you for sharing.
ReplyDeleteNew Post - https://www.exclusivebeautydiary.com/2020/05/ysl-couture-powder-highlighter-1-or.html
He is a good actor, he was great in this movie.
DeleteI feel the same, most books and manga are better than the film/tv show/anime counterpart, I feel like the parts I enjoyed in the books and manga are always left out also, like Harry Potter left out a lot of Harry good friendship/relationship with Hermione, and a lot of their moments. I would say that there is sometimes it comes out better, but that is rare.
ReplyDeletelove is zero net
the movies try to concentrate in 2 hours more or less the reading that we have done in days or weeks and even if I am aware that they can't cover every moment, I very often feel that they left out the most important moments.
DeleteI don't like these kinds of stories. I have not seen the movie or read the book, kisses
ReplyDeleteI believe you could really enjoy and find this book very usefull.
DeleteI don't know it, thanks for sharing
ReplyDeleteLa trama di questo libro mi ha riportata a mio padre. Lui si trovava con un amico, alla stazione del treno a chiacchierare. Dal treno sono scesi dei tedeschi, hanno caricato mio padre e l'amico sul treno e li hanno portati in Germania. Per molto tempo, mia nonna non ha saputo più niente di lui, ma mio padre è riuscito a scappare ed è tornato in Italia a piedi. Mia nonna mi ha raccontato spesso del periodo in cui non sapeva più nioente e di lui e della festa, quando è tornato a casa. Mio padre non amava ricordare quegli avvenimenti, ne parlava ma raramente. E' morto l'anno scorso a 95 anni, era uno degli ultimi testimoni rimasti di quegli anni e una sua cugina lo chiamava, ogni tanto, per farsi raccontare la sua storia e metterla per iscritto.
ReplyDeleteVenendo al tuo post, io tante volte ma non sempre , se leggo il libro e poi guardo il film , rimango un pochino delusa. Mi sembra che, nel film manchi un pò l'anima, il motore che ha dato vita al libro. Ciò non toglie che ci siano dei film molto belli, tratti da libri famosi. Credo che questo libro "la tregua", vada letto di seguito all'altro libro "Se questo è un uomo" , in modo da completare la vicenda umana di Primo Levi. UNa interessante segnalazione ! Saluti cari.
Cara Mirtillo, ti ringrazio per avermi raccontato la storia di tuo padre, io non ho parenti che abbiano fatto questa guerra, mio nonno era troppo giovane per essere arruolato, però mi ricordo i suoi racconti di come sua madre temeva ogni giorno che qualcuno sarebbe venuto a caricare lo stesso il suo unico figlio. è morto comunque giovane ma ha fatto in tempo a raccontarmi dei suoi amici più grandi che sono partiti e non sono mai tornati. Nella zona dove sono nata io, non c'erano ebrei o almeno nessuno ne parlava di loro, ecco dunque perché ritengo che certe storie vanno raccontate e non devono essere dimenticate.
DeleteGreat post!Im so glad you write posts on english as well!I follow you now and Im looking forward to read your next posts!
ReplyDeleteHope you'll have time to visit my blog and maybe follow it if you love it! <3
beautyqueen000.blogspot.rs
I like writing posts in English too, it helps me not to forget this language.
DeleteI ahve not read it yet but sounds very interesting.
ReplyDeletexoxo
Lovely
www.mynameislovely.com
Yes, it really is.
Deletelove to read your review....well written.
ReplyDeleteThank you for your sharing....
Thank you for visiting and commenting.
DeleteCome ti accennavo su Instagram, io ho letto questo libro molti anni fa ed è una di quelle letture che hanno in qualche modo formato la mia coscienza, insieme a Se questo è un uomo, facendomi comprendere meglio tutta la tragedia vissuta dai deportati nei campi di concentramento.
ReplyDeleteNon ho visto il film, ma comprendo molto bene ciò che dici e cioè che di solito la trasposizione cinematografica non rende a pieno l'atmosfera e il pensiero espresso nel libro. Mi capita quasi sempre di restare delusa quando vedo un film dopo aver letto il romanzo da cui è tratto.
In ogni caso, studiare la storia suo libri scolastici è importante, ma leggere testimonianze di vita vissuta in prima persona è ambita più istruttivo e formativo!
Speriamo che in tanti, specialmente i ragazzi, continuino ad apprezzare libri come questo di Primo Levi.
Un caro saluto, buon weekend!
Condivido ogni tuo pensiero e ogni tua parola!
Delete