Monday, December 16, 2024

I Vagabondi di Olga Tokarczuk - recensione del libro / Flights by Olga Tokarczuk - book review



Carissimi lettori,

Voi, che leggete le me recensioni letterarie, siete ormai abituati al fatto che la maggior parte dei libri che leggo sono stati scritti da scrittori che hanno vinto il Nobel per la letteratura quindi, anche la recensione di oggi ha come soggetto sempre una creazione di uno scrittore insignito con il Nobel. La scrittrice, perché in questo caso l’autore è una donna, è Olga Tokarczuk, la più acclamata e di successo commerciale scrittrice polacca. È famosa per il carattere mistico delle sue opere ed il romanzo che recensirò stavolta, “I Vagabondi”, le ha valso il Man Booker International Prize ed il famoso premio Nobel nel 2019.

Olga Tokarczuk è laureata in psicologia e si considera una seguace della scuola di Carl Gustav Jung che ha fortemente influito nella sua scrittura. Inoltre, è una grande ambientalista e sostenitrice della protezione degli animali e questi argomenti sono molto spesso riportati nei suoi romanzi. Questo è il suo secondo romanzo che leggo e nonostante abbia apprezzato il libro “Guida il tuo caro sulle ossa dei morti”, ho apprezzato immensamente di più questo romanzo. Nel romanzo I vagabondi, Olga Tokarczuk affronta temi e concetti diversi usando le sue conoscenze di psicologia e filosofia per illustrare quello che è il suo punto di vista ma soprattutto per aprire la strada al lettore per farlo per conto proprio. Inizia illustrando la psicologia del viaggio e dei viaggiatori, identificando nel movimento il miglior modo per rigenerarsi e perciò definisce la condizione statica come causa di degenerazione. I concetti di Sindrome da Disintossicazione Perseverante, Sindrome del Mondo Cattivo, la dicotomia tempo dei popoli stanziali vs tempo dei nomadi, il martirio dei nomadi attraverso la coercizione sociale, l’obliterazione dell’uomo, il marchio della morte sui luoghi o la proiezione che in alcuni casi genera allucinazione, hanno catturato del tutto la mia attenzione. Notevole anche la poeticità della sua descrizione psicologica della persona che io definirei come psicolirica e la tecnica usata per descrivere concetti come diritti umani o discriminazioni fatti sulla base del colore della pelle. Questa tecnica, fatta di descrizioni personalizzate, casi da interpretare, fatti ed eventi storici, viene usata magistralmente in diversi altri casi e rende questo romanzo tanto ricco di concetti filosofici, sociologici, psicologici e addirittura di antropogenesi, molto facile da leggere e comprendere anche per chi non ha studiato questi temi.

Uno di questi momenti di analisi psicologica è l’autoanalisi che l’autrice realizza senza soggettività e mezzi termini. Nella sua autoanalisi, Olga Tokarczuk non riconosce in se stessa le caratteristiche di una brava psicologa in quanto le manca la capacità di ascoltare senza intervenire e non riesce ad evitare il trasfert, ma proprio questa analisi, l’aver individuato tutto questo, mi fa capire che invece ella è una bravissima psicologa che non è sinonimo di psicoterapeuta in quanto fra i due concetti ci sono diverse differenze di forma e finalità.

In conclusione, questo romanzo descrive la vita come viaggio e alla fine del viaggio molto probabilmente ci renderemo conto di essere uno come tanti altri, non particolarmente diverso, né speciale, il che potrebbe costituire uno shock ma, proprio per questo motivo non dobbiamo vergognarci di segnare il nostro percorso, in modo che altri, in futuro, lo possano usare come ispirazione rendendoci eterni come in una specie di plastificazione attraverso parole, frasi e pagine.

Olga Tokarczuk ha una notevole capacità di trattare concetti complessi e renderli facilmente abbordabili a chiunque, una qualità che definisce un buon scrittore (interessante la sua analisi di genere per quanto riguarda questa professione) perché un buon scrittore alla fine è anche un insegnante, un agevolatore e un mediatore. Consiglio vivamente questo romanzo nonostante le sue 380 pagine a tutti coloro che non hanno paura di pensare, di mettersi in discussione di ricercare e scoprire nuove informazioni su fatti, sul modo, sulla vita, sugli altri ma soprattutto su se stessi.





ENGLISH

Dear readers,

Those of you, who read my literary reviews, are now accustomed to the fact that most of the books I read were written by writers who won the Nobel Prize for Literature, so today's review also always has as subject a creation of a writer awarded with the Nobel Prize. The writer, in this case the author is a woman, is Olga Tokarczuk, the most acclaimed and commercially successful Polish writer. She is famous for the mystical nature of her works and the novel I will review this time, "Flights", won her the Man Booker International Prize and the famous Nobel Prize in 2019.

Olga Tokarczuk has a degree in psychology and considers herself a follower of the school of Carl Gustav Jung which has strongly influenced her writing. She is also a great environmentalist and supporter of animal protection and these topics are very often brought up in her novels. This is the second novel of hers that I have read and although I enjoyed the book “Drive Your Plow Over the Bones of the Dead”, I enjoyed this novel immensely more. In the novel Flights, Olga Tokarczuk addresses different themes and concepts using her knowledge of psychology and philosophy to illustrate her point of view but above all to open the way for the readers to do it on their own. She begins by illustrating the psychology of travel and travelers, identifying movement as the best way to regenerate and therefore defines the static condition as the cause of degeneration. The concepts of Persevering Detoxification Syndrome, Bad World Syndrome, the dichotomy time of the sedentary peoples vs. time of nomadic persons, the martyrdom of nomads through social coercion, the obliteration of man, the mark of death on places or the projection that in some cases generates hallucination have completely captured my attention. Also noteworthy is the poetic nature of his psychological description of the person that I would define as psycholyrical and the technique used to describe concepts such as human rights or discrimination based on skin color. This technique, made of personalized descriptions, cases to analyze, historical facts and events, is used masterfully in several other cases and makes this novel so rich in philosophical, sociological, psychological and even anthropogenesis concepts making them very easy to read and understand even for those who have not studied these topics.

One of these moments of psychological analysis is the self-analysis that the author carries out without subjectivity and half measures. In her self-analysis, Olga Tokarczuk does not recognize in herself the characteristics of a good psychologist because she lacks the ability to listen without intervening and is unable to avoid transference, but this analysis, having identified all this, makes me realize that she is actually a very good psychologist who is not synonymous of psychotherapist because between the two concepts differ om form and purpose.

In conclusion, this novel describes life as a journey and at the end of the journey we will most likely realize that we are just like many others, not particularly different, nor special which could be a shock but, for this very reason we must not be ashamed to mark our path, so that others, in the future, can use it as inspiration thus making us eternal as in a kind of plasticization through words, sentences and pages.

Olga Tokarczuk has a remarkable ability to deal with complex concepts and make them easily accessible to anyone, a quality that defines a good writer (her gender analysis regarding this profession is interesting) because a good writer is ultimately also a teacher, a facilitator and a mediator. I highly recommend this novel despite its 380 pages to all those who are not afraid to think, to question themselves, to research and discover new aspects about facts, about the world, about life, about others but above all about themselves.






IT: Per realizzare questa recensione ho letto in italiano il libro I Vagabondi di Olga Tokarczuk, editore Bompiani, 2019, ISBN 978-8845296925

ENG: To write this review I read in Italian the book I Vagabondi (Flights) by Olga Tokarczuk, publisher Bompiani, 2019, ISBN 978-8845296925












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5 comments:

  1. This book and the Nobel prize winning author sounds amazing...love the way the writer describes how we all are in many ways just the same.
    The Trendy Bride

    ReplyDelete
  2. Io leggo per lo più classici o titoli che mi incuriosisicono (magari in base a qualche recensione su YT) quindi non conosco quasi per nulla chi siano o le opere degli scrittori premio nobel.
    Questo romanzo però mi sembra molto ineteressante, mi piace sempre quando c'è un approfondimento psicologico dei personaggi che non sia scontato e la possibilità di interpretare la storia su più livelli.
    Lo terrò sicuramente prensente come prossima lettura!
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com

    ReplyDelete
  3. Bella copertina e sembra interessante, al momento sto leggendo Natale con Sir Thomas, fa troppo ridere!!!

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