Carissimi
lettori,
Voi, che leggete
le me recensioni letterarie, siete ormai abituati al fatto che la maggior parte
dei libri che leggo sono stati scritti da scrittori che hanno vinto il Nobel
per la letteratura quindi, anche la recensione di oggi ha come soggetto sempre
una creazione di uno scrittore insignito con il Nobel. La scrittrice, perché in
questo caso l’autore è una donna, è Olga Tokarczuk, la più acclamata e di
successo commerciale scrittrice polacca. È famosa per il carattere mistico
delle sue opere ed il romanzo che recensirò stavolta, “I Vagabondi”, le ha
valso il Man Booker International Prize ed il famoso premio Nobel nel 2019.
Olga Tokarczuk è
laureata in psicologia e si considera una seguace della scuola di Carl Gustav
Jung che ha fortemente influito nella sua scrittura. Inoltre, è una grande
ambientalista e sostenitrice della protezione degli animali e questi argomenti
sono molto spesso riportati nei suoi romanzi. Questo è il suo secondo romanzo
che leggo e nonostante abbia apprezzato il libro “Guida il tuo caro sulle ossa
dei morti”, ho apprezzato immensamente di più questo romanzo. Nel romanzo I
vagabondi, Olga Tokarczuk affronta temi e concetti diversi usando le sue
conoscenze di psicologia e filosofia per illustrare quello che è il suo punto
di vista ma soprattutto per aprire la strada al lettore per farlo per conto
proprio. Inizia illustrando la psicologia del viaggio e dei viaggiatori,
identificando nel movimento il miglior modo per rigenerarsi e perciò definisce
la condizione statica come causa di degenerazione. I concetti di Sindrome da
Disintossicazione Perseverante, Sindrome del Mondo Cattivo, la dicotomia tempo
dei popoli stanziali vs tempo dei nomadi, il martirio dei nomadi attraverso la
coercizione sociale, l’obliterazione dell’uomo, il marchio della morte sui
luoghi o la proiezione che in alcuni casi genera allucinazione, hanno catturato
del tutto la mia attenzione. Notevole anche la poeticità della sua descrizione
psicologica della persona che io definirei come psicolirica e la tecnica usata
per descrivere concetti come diritti umani o discriminazioni fatti sulla base
del colore della pelle. Questa tecnica, fatta di descrizioni personalizzate,
casi da interpretare, fatti ed eventi storici, viene usata magistralmente in
diversi altri casi e rende questo romanzo tanto ricco di concetti filosofici,
sociologici, psicologici e addirittura di antropogenesi, molto facile da
leggere e comprendere anche per chi non ha studiato questi temi.
Uno di questi
momenti di analisi psicologica è l’autoanalisi che l’autrice realizza senza
soggettività e mezzi termini. Nella sua autoanalisi, Olga Tokarczuk non
riconosce in se stessa le caratteristiche di una brava psicologa in quanto le
manca la capacità di ascoltare senza intervenire e non riesce ad evitare il
trasfert, ma proprio questa analisi, l’aver individuato tutto questo, mi fa
capire che invece ella è una bravissima psicologa che non è sinonimo di
psicoterapeuta in quanto fra i due concetti ci sono diverse differenze di forma
e finalità.
In conclusione,
questo romanzo descrive la vita come viaggio e alla fine del viaggio molto
probabilmente ci renderemo conto di essere uno come tanti altri, non
particolarmente diverso, né speciale, il che potrebbe costituire uno shock ma,
proprio per questo motivo non dobbiamo vergognarci di segnare il nostro percorso,
in modo che altri, in futuro, lo possano usare come ispirazione rendendoci
eterni come in una specie di plastificazione attraverso parole, frasi e pagine.
Olga Tokarczuk ha
una notevole capacità di trattare concetti complessi e renderli facilmente
abbordabili a chiunque, una qualità che definisce un buon scrittore
(interessante la sua analisi di genere per quanto riguarda questa professione)
perché un buon scrittore alla fine è anche un insegnante, un agevolatore e un
mediatore. Consiglio vivamente questo romanzo nonostante le sue 380 pagine a
tutti coloro che non hanno paura di pensare, di mettersi in discussione di
ricercare e scoprire nuove informazioni su fatti, sul modo, sulla vita, sugli
altri ma soprattutto su se stessi.
ENGLISH
Dear readers,
Those of you, who read my literary reviews, are now
accustomed to the fact that most of the books I read were written by writers
who won the Nobel Prize for Literature, so today's review also always has as
subject a creation of a writer awarded with the Nobel Prize. The writer, in
this case the author is a woman, is Olga Tokarczuk, the most acclaimed and
commercially successful Polish writer. She is famous for the mystical nature of
her works and the novel I will review this time, "Flights", won her
the Man Booker International Prize and the famous Nobel Prize in 2019.
Olga Tokarczuk has a degree in psychology and considers
herself a follower of the school of Carl Gustav Jung which has strongly
influenced her writing. She is also a great environmentalist and supporter of
animal protection and these topics are very often brought up in her novels.
This is the second novel of hers that I have read and although I enjoyed the
book “Drive Your Plow Over the Bones of the Dead”, I enjoyed this novel
immensely more. In the novel Flights, Olga Tokarczuk addresses different themes
and concepts using her knowledge of psychology and philosophy to illustrate her
point of view but above all to open the way for the readers to do it on their
own. She begins by illustrating the psychology of travel and travelers,
identifying movement as the best way to regenerate and therefore defines the
static condition as the cause of degeneration. The concepts of Persevering
Detoxification Syndrome, Bad World Syndrome, the dichotomy time of the sedentary
peoples vs. time of nomadic persons, the martyrdom of nomads through social
coercion, the obliteration of man, the mark of death on places or the
projection that in some cases generates hallucination have completely captured
my attention. Also noteworthy is the poetic nature of his psychological
description of the person that I would define as psycholyrical and the
technique used to describe concepts such as human rights or discrimination
based on skin color. This technique, made of personalized descriptions, cases
to analyze, historical facts and events, is used masterfully in several other
cases and makes this novel so rich in philosophical, sociological,
psychological and even anthropogenesis concepts making them very easy to read
and understand even for those who have not studied these topics.
One of these moments of psychological analysis is the
self-analysis that the author carries out without subjectivity and half
measures. In her self-analysis, Olga Tokarczuk does not recognize in herself
the characteristics of a good psychologist because she lacks the ability to
listen without intervening and is unable to avoid transference, but this
analysis, having identified all this, makes me realize that she is actually a
very good psychologist who is not synonymous of psychotherapist because between
the two concepts differ om form and purpose.
In conclusion, this novel describes life as a journey and at
the end of the journey we will most likely realize that we are just like many
others, not particularly different, nor special which could be a shock but, for
this very reason we must not be ashamed to mark our path, so that others, in
the future, can use it as inspiration thus making us eternal as in a kind of
plasticization through words, sentences and pages.
Olga Tokarczuk has a remarkable ability to deal with complex concepts and make them easily accessible to anyone, a quality that defines a good writer (her gender analysis regarding this profession is interesting) because a good writer is ultimately also a teacher, a facilitator and a mediator. I highly recommend this novel despite its 380 pages to all those who are not afraid to think, to question themselves, to research and discover new aspects about facts, about the world, about life, about others but above all about themselves.
IT: Per realizzare questa recensione ho letto in italiano il libro I Vagabondi di Olga Tokarczuk, editore Bompiani, 2019, ISBN 978-8845296925
ENG: To write this review I read in Italian the book I Vagabondi (Flights) by Olga Tokarczuk, publisher Bompiani, 2019, ISBN 978-8845296925
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This book and the Nobel prize winning author sounds amazing...love the way the writer describes how we all are in many ways just the same.
ReplyDeleteThe Trendy Bride
Grazie della recensione!
ReplyDeleteI love her books! :)
ReplyDeleteIo leggo per lo più classici o titoli che mi incuriosisicono (magari in base a qualche recensione su YT) quindi non conosco quasi per nulla chi siano o le opere degli scrittori premio nobel.
ReplyDeleteQuesto romanzo però mi sembra molto ineteressante, mi piace sempre quando c'è un approfondimento psicologico dei personaggi che non sia scontato e la possibilità di interpretare la storia su più livelli.
Lo terrò sicuramente prensente come prossima lettura!
Baci!
S
https://s-fashion-avenue.blogspot.com
Bella copertina e sembra interessante, al momento sto leggendo Natale con Sir Thomas, fa troppo ridere!!!
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