Sunday, November 21, 2021

Gli Ultimi testimoni di Svetlana Aleksievic - recensione letteraria / The Last Witnesses by Svetlana Aleksievic - book review


 

Carissimi lettori,

Inizio questa recensione confessando che questa è stata la lettura più sconvolgente, straziante e genuina che io abbia mai fatto nella mia vita e detto da una persona che legge principalmente libri drammatici, questo significa molto. La scrittrice Svetlana Aleksievic ha vinto un premio Nobel per la letteratura ed è stata censurata, perseguitata e la sua opera bandita dal paese dal regime di Aleksandr Lukasenko in quanto nel suo lavoro di giornalista, cronista e scrittrice dei principali eventi dell’Unione Sovietica nella seconda metà del XX secolo ha criticato anche il regime dittatoriale in Bielorussia. Gli Ultimi testimoni sono essenzialmente una raccolta preziosa di testimonianze di bambini russi e bielorussi che hanno vissuto l’orrore della seconda guerra mondiale. Questo libro è stato pubblicato inizialmente nel 1985 ma censurato dal regime sovietico e la sua versione definitiva, quella che ho letto anch’io, è stata pubblicata nel 2005. In questo libro ho avuto l’occasione di scoprire attraverso gli occhi e i ricordi di bambini la storia di questa guerra, una storia diversa da quella ufficiale, una storia dove non si parla di solo numeri, date e luoghi ma si racconta il dolore, il terrore, la paura, la fame e l’angoscia vissuta dai più piccoli. Vedere questo conflitto attraverso occhi innocenti che non conoscono il fenomeno mi ha aperto la mente sulle cose semplici che diamo per scontate ma che alla fine sono le più importanti. Tutti questi bambini sono stati colti di sorpresa, nessuno aveva spiegato loro cosa significasse realmente la guerra, hanno dovuto scoprire nel modo più doloroso che la guerra era quando i padri non c’erano più, che nella guerra non morivano solo gli uomini, che non era una questione di ore o giorni come avevano visto nei film e che il bambino più fortunato e ricco il bambino che aveva ancora genitori e fratelli. La maggior parte dei bambini intervistati aveva perso almeno un genitore, tanti erano rimasti orfani ed erano stati addirittura separati dai loro fratelli e il loro unico riparo erano gli orfanotrofi. Non conoscevano il rombo degli aerei e il suono delle mitragliatrici o dei bombardieri ma hanno imparato a riconoscerlo e a nascondersi quando arrivava invidiando i coleotteri perché non potevano infilarsi ovunque e sparire come loro. Non potevano immaginare che le loro case sarebbero state incendiate con bambini e anziani all’interno, che le loro nonne sarebbero state stuprate, le loro madri seviziate o che avrebbero dovuto persino mangiare i loro amati animali domestici, cani, gatti e uccelli per non morire a loro turno di fame durante un assedio durato novecento giorni. Questi bambini non potevano capire come una persona di bel aspetto, curata, elegante e dagli occhi azzurri possa fucilare le madri davanti ai figli o chiedere ad un anziano di scavare una fossa e seppellirlo vivo. Non potevano capire perché degli adulti provenienti da paesi civili pensassero che le trasfusioni di sangue da bambini biondi con occhi azzurri avessero poteri curativi miracolosi o perché la vegetazione si erigeva più rigogliosa nei posti dove buttavano la cenere dei falò umani… La guerra gli ha fatti scoprire che il suono di una testa fracassata a colpi di martello era simile al rumore di una zucca matura spaccata, gli ha insegnato a sparare e a seppellire i morti, la guerra li ha derubati della loro infanzia rimpiazzandola con delle cicatrici tremende, cicatrici simili ai fiorellini sulle tempie delle loro madri che non sarebbero sparite solo perché ci si metteva una benda…

Io ho raccontato qui solo alcuni episodi menzionati nelle testimonianze di questi bambini ma credetemi, il libro è fatto solo di questo, racconti dolorosi. Nonostante la narrazione fosse scorrevole perché raccontata nel linguaggio di gente semplice e quindi il libro si poteva finire tranquillamente in alcune ore, io ci ho impiegato settimane perché avevo bisogno di fermarmi e fare pause di giorni fra un orrore e l’altro. Non è un libro che si legge a il cuor leggero ma è un libro che va letto perché dobbiamo tutti conoscere cos’è veramente la guerra, cosa toglie e cosa da, dobbiamo scoprire anche noi la saggezza del dopo guerra finché abbiamo la possibilità di farlo dalla comodità del nostro divano.

Questo libro è la testimonianza di bambini che hanno dimenticato il loro vero nome dopo che sono stati strappati alla madre, bambini che hanno imparato a contare sentendo il rumore delle bombe e toccando le loro ferite e bambini che hanno scoperto che non tutte le preghiere vengono ascoltate. Coloro che hanno avuto la fortuna di crescere e quindi raccontare hanno capito che raccontare quello che hanno visto e vissuto è un dovere, un dovere verso coloro che non ce l’hanno fatta e un dovere verso coloro che arrivano per aiutarli ad evitare simili atrocità.

Concludo questa recensione con una frase del libro, una domanda che uno di questi bambini sopravvissuti si è posto per tutta la vita, una domanda che racchiude in sé tutte le altre domande: “E adesso vorrei chiedere: ma Dio ha visto tutto questo? E cosa ha pensato?”





 

ENGLISH

Dearest readers,

I start this review by confessing that this was the most shocking, heartbreaking and genuine reading I have ever done in my life and coming from a person who reads mostly drama books, that means a lot. Writer Svetlana Aleksievic won a Nobel Prize in Literature and was censored, persecuted and her work banned from the country by the regime of Aleksandr Lukasenko as in her work as a journalist, chronicler and writer of major Soviet Union events in the second half the twentieth century also criticized the dictatorial regime in Belarus. The Last Witnesses are essentially a valuable collection of testimonies from Russian and Belarusian children who experienced the horror of World War II. The Last Witnesses are essentially a valuable collection of testimonies from Russian and Belarusian children who experienced the horror of World War II. This book was initially published in 1985 but censored by the Soviet regime and its final version, the one I also read, was published in 2005. In this book I had the opportunity to discover through the eyes and memories of children the story of this war, a story different from the official one, a story that doesn't consist only in numbers, dates and places but describes the pain, terror, fear, hunger and anguish experienced by children. Seeing this conflict through innocent eyes that do not know the phenomenon has opened my mind to the simple things that we take for granted but which are ultimately the most important. All these children were taken by surprise, no one had explained to them what the war really meant, they had to discover in the most painful way that the war was when the fathers were gone, that during war not only men died, that it was not a matter of hours or days as they had seen in the movies and that the luckiest and richest child is the child who still had parents and siblings. Most of the children interviewed had lost at least one parent, many had been orphaned and had even been separated from their siblings and their only shelter was the orphanage. They did not know the roar of planes and the sound of machine guns or bombers but they learned to recognize it and hide when it arrived envying the beetles because they could not slip everywhere and disappear like them. They could not imagine that their homes would be set on fire with children and the elderly inside, that their grandmothers would be raped, their mothers tortured or that they would even have to eat their beloved pets, dogs, cats and birds in order not to die of starving during a siege that lasted nine hundred days. These children could not understand how a handsome, well-groomed, elegant and blue-eyed person can shoot mothers in front of their children or ask an elderly person to dig a grave and bury him alive. They could not understand why adults from civilized countries thought that blood transfusions from blond children with blue eyes had miraculous healing powers or why the vegetation grew more luxuriant in places where ashes of human bonfires had been dumped... The war made them discover that the sound of a head being smashed with a hammer was similar to the sound of a cracked ripe pumpkin, taught them to shoot and bury the dead, the war robbed them of their childhood and replaced it with terrible scars, flower-like scars similar to those on the temples of their mothers that donp't disappear just because a bandage is put on...

I have narrated here only a few episodes mentioned in the testimonies of these children but believe me, the book is made of only this, painful stories. Despite the fact that the narration was smooth because it was told in the language of simple people and therefore the book could be finished easily in a few hours, it took me weeks because I needed to stop and pause for days between one horror and another. It is not a book that could be read with a light heart but it is a book that must be read because we must all know what war really is, what it takes away and what it gives, we too must discover post-war wisdom as long as we can do it from the comfort of our sofa.

This book is the testimony of children who have forgotten their real names after they were taken from their mothers, children who learned to count by hearing the sound of bombs and touching their wounds, and children who have discovered that not all prayers are heard. Those who have had the fortune to grow up and therefore talk about it, have understood that telling what they have seen and experienced is a duty, a duty to those who have not made it, and a duty to those who will arrive in order to help them avoid similar atrocities.

I conclude this review with a sentence from the book, a question that one of these surviving children has asked himself all his life, a question that holds all the other questions: “And now I would like to ask: has God seen all this? And what did he think? "








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28 comments:

  1. Thanks for sharing your opinion.
    I hope you'll visit my last post. Have a good day!

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  2. Io non riesco a leggere questi libri !! Troppo dolore !!!Mi fa paura e angoscia pensare che sono fatti accaduti realmente, mi sgomenta pensare a quanto l'essere umano sia stato capace di odio e crudeltà, verso i suoi simili, verso i più deboli. E la domanda finale la dice tutta e non ha risposta !! Buona domenica.

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    1. Non sono libri facili da leggere ma sono comunque libri che dovrebbero essere letti prima o poi perché ci aiuteranno a crescere come esseri umani.

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  3. Probabilmente proprio perchè è un libro vero e autentico è un punto di forza...posso dirti che pur essendo credente e avendo fede in Dio spesso non capisco il perchè di certi accadimenti....

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    1. si... certe situazioni non hanno spiegazioni, capisco che una persona in sofferenza si faccia queste domande ma credo anche che ognuno di noi si renda conto che non ha senso porsi simili interrogativi.

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  4. Parece un libro interesante, me lo llevo anotado. Te mando un beso y gracias por la reseña.

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    1. I am glad it got you interested. Thank you for passing by.

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  5. Oh very interesting book even when is not my type of book

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    1. There are many genres of books, even if it is not the type of books we usually read, we should try every once and then new genres, it can make us some big surprises.

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  6. After the first sentence, I decided I had to read it.

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  7. This book looks so interesting. Wonderful Post! Have a great day!
    Rampdiary | Fineartandyou | Beautyandfashionfreaks 

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  8. Very interested article! Have a great day my dear! 🤗🤗🤗

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  9. Un libro molto interessante, grazie!

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  10. la penso come Mirtillo....è un periodo poi che piango per niente guardando certi orrori in tv e cambio canale, figurarsi un libro....cmq grazie x l interessante segnalazione

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    1. Beh, ovviamente leggere questo libro in un periodo in cui ci si è giù di morale non è sempre indicato. A dire la verità, nel mio caso, questi libri mi distraggono dai miei problemi e mi aiutano a capire che ci sono persone che vivono o che hanno vissuto momenti molto peggiori di quelli che ho vissuto io.

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  11. Certi temi mi toccano profondamente..mi piacerebbe leggere questo libro, magari in un periodo in cui avrò un pò di tranquillità ed il giusto distacco per poterlo fare serenamente. Grazie per questa importante recensione su un tema troppo spesso dimenticato. Un abbraccio!

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    1. Hai colto benissimo l'intenzione del mio post e ti ringrazio per averlo condiviso con un commento. Un abbraccio cara!

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