IT: Carissimi amici e lettori,
Oggi condivido con voi un piccolo pezzo delle vacanze estive concluse il mese scorso. Quest'anno, per motivi di salute e comodità, ho deciso di anticipare le mie ferie a fine maggio - primi di giugno e cosi facendo mi sono goduta i colori dell'estate con le temperature di una primavera al crepuscolo. L'obbiettivo era tornare, dopo 5 anni, nel mio paese natale, la Romania, e rivedere alcuni miei parenti ma, strada facendo, sia all'andata, sia al ritorno, ci siamo fermati (un po' per necessità ma tanto anche per il gusto di farlo) per ammirare paesaggi, monumenti e terre straniere e affascinanti e, di questo vi parlerò più avanti o già che ci siete, semplicemente seguitemi sui social (pulsanti in alto).
Nel post di oggi vi parlerò esclusivamente della mia città natale e di alcune città e zone che la circondano. La mia città natale, Orsova, è situata sulle rive del Danubio ed esiste da ben più di 2000 anni, faceva parte della Dacia Malvensis, era un porto fluviale e un castrum. In lingua daca, il suo nome era Tzierna, con l'arrivo dei Romani, il suo nome cambia in Dierna ma la versione finale prende forma durante la conquista ungherese quando la città viene identificata come Orsova, periodo dal quale arriva anche il primo documento ufficiale che attesti la sua esistenza, nel 1150, come Ursoua. In tutti questi anni, la città ha visto molti popoli, ed è stata terreno di guerra fra gli ottomani e gli Absburgi, addirittura nella prima guerra mondiale, sulle colline appena fuori città, c'era il fronte e anche dopo l'indipendenza della Romania dall'Impero Ottomano nel 1877 e ka prima guerra mondiale, nei dintorni di Orsova era comunque rimasta una fiorente comunità turca soprattutto nei pressi dell'isola Ada Kaleh. La situazione cambiò quando il regime di Ceausescu decise nel 1970, di costruire in collaborazione con il paese vicino, Serbia, la centrale idroelettrica Portile de Fier e per poter costruire il bacino artificiale che sarebbe servito a produrre l'energia, dovettero sommergere l'isola Ada Kaleh e alcuni dei villaggi circostanti. Una parte dei vecchi monumenti furono trasferiti in un altro villaggio, elementi di culto preziosi per l'etnia turca furono spostati nelle moschee di altre città ma tanti altri monumenti furono persi. Quindi l'Orsova che vedete adesso fu interamente costruita durante il regime comunista dopo il 1970. Io nacqui nella nuova Orsova, mio padre invece in uno di quei villaggi attorno alla vecchia città. Al giorno d'oggi, il bacino artificiale offre anche tanti altri vantaggi a parte l'energia elettrica, vi ci si allenano squadre di kayak canoe, ha fatto aumentare esponenzialmente il turismo sul Danubio e nella zona Cazane e le terrazze e i bar costruiti sulle sue sponde sono sempre un atmosfera piacevole dove ritrovarsi nelle serate afose d'esate per rinfrescarsi con un drink.
ENG: Dear friends and readers,
Today I share with you a small piece of the summer holidays that ended last month. This year, for health and comfort reasons, I decided to anticipate my holidays to the end of May - the beginning of June and in doing so I enjoyed the colors of summer with the temperatures of a twilighting spring. The goal was to return, after 5 years, to my native country, Romania, and see some of my relatives but, on the way, both on the outward journey and on the return journey, we stopped (a bit out of necessity but also just for the joy of...) to admire foreign and fascinating landscapes, monuments and lands and, I'll tell you about this later or since you are already here, simply follow me on my social networks (buttons at the top).
In today's post I will only talk about my hometown and some cities and areas that surround it. My hometown, Orsova, is located on the banks of the Danube and has existed for well over 2000 years, it was part of the Dacia Malvensis, it was a river port and a castrum. In the dacian language, its name was Tzierna, with the arrival of the Romans, its name changes to Dierna but the final version takes shape during the Hungarian conquest when the city is identified as Orsova, a period from which the first official document also comes which attests to its existence, in 1150, as Ursoua. In all these years, the city has seen many peoples, and it has been a battleground between the Ottomans and the Habsburgs, even in the First World War, on the hills just outside the city, there was the front and even after the independence of Romania from the Ottoman Empire in 1877 and from the First World War, a thriving Turkish community still remained in the vicinity of Orsova, especially near the island Ada Kaleh. The situation changed when Ceausescu's regime decided in 1970 to build the Portile de Fier hydroelectric plant in collaboration with the neighboring country, Serbia, and in order to build the artificial basin that would be used to produce energy, they had to submerge the island Ada Kaleh and some of the surrounding villages. A part of the old monuments were transferred to another village, precious elements of worship for the Turkish ethnic group were moved to the mosques of other cities but many other monuments were lost. So the Orsova you see now was entirely built during the communist regime after 1970. I was born in the new Orsova, my father instead in one of those villages around the old city. Nowadays, the artificial lake also offers many other advantages apart from electricity, kayak canoe teams are trained there, it has exponentially increased tourism on the Danube and in the Cazane area and the terraces and bars built on its banks are always a pleasant atmosphere to meet in the sultry summer evenings to cool off with a drink.
IT: Un'altra città di cui vorrei parlarvi è Drobeta Turnu
Severin, capoluogo del distretto Mehedinti, a circa 30 km di strada dalla mia
città natale. La particolarità di questo posto è che nei pressi di questa città
fu costruito dall'architetto Apolodor di Damasco, il ponte che permise
all'imperatore Traiano di conquistare la Dacia. La città nasce quindi come
castrum per la difesa di questo ponte e viene menzionata nei documenti storici come
Drobetae. Del monumento in questione (fatto distruggere dopo la ritirata delle
truppe romane per non agevolare le invasioni di altri popoli verso l'impero
Romano), adesso ne resta solo un pilone che può essere ammirato visitando il
museo a Drobeta Turnu Severin. Negli anni successivi questa città viene
combattuta e conquistata dal regno dell'Ungheria, dai voivodi della Valacchia e
dall'impero ottomano cambiando anche nome in Severino. Il nome attuale
difinitivato solo negli anni 70 del secolo scorso ha unito i due nomi storici,
Drobeta e Severin aggiungendo anche riferimento ad una torre medievale residuo
della vecchia cittadella (la parola Turnu significa letteralmente torre). Per i
turisti rimangono ancora visibili oltre al pilone del Ponte di Traiano, anche
delle rovine della vecchia città romana. Io purtroppo stavolta non ho avuto più
occasione di visitare nuovamente questi posti ma li consiglio come punti
d'interesse oltre alle terme romane, visibili nel cortile del museo Porte di
Ferro, il Palazzo della Cultura costruito nel 1916, il liceo Traian, edificato
nel 1891, il Castello d'Acqua, progettato dall'architetta Elie Radu fra 1912 e
1915, il monumento degli eroi caduti nella prima guerra mondiale, la Sala Radu
Negru costruita nel 1904 che con la sua architettura unica e colori intensi
apre l'entrata verso il centro storico della città, il parco Generale Dragalina
che ospita al suo interno: le rovine della cittadella Severin, la rovina della
prigione, i resti della cappella e la cinta muraria con cannoni e fossato
difensivo, databili tra il XIII e XV secolo e il Parco Centrale con il
monumento dedicato all'imperatore Traiano e il re Decebal. Inoltre le
passeggiate sulle vie principali nonché sul famoso Boulevard Carol I deliziano
la vista con tante case e ville pittoresche costruite nel stille più clamoroso
del secolo in cui videro la luce del sole.
ENG:
Another city I would like to tell you about is Drobeta Turnu Severin, the
capital of the Mehedinti district, about 30 km by road from my hometown. The
peculiarity of this place is that near this city was built by the architect
Apolodor of Damascus, the bridge that allowed the emperor Trajan to conquer
Dacia. The city was therefore born as a castrum for the defense of this bridge
and is mentioned in historical documents as Drobetae. Of the monument in
question (destroyed after the retreat of the Roman troops in order not avoid
the invasions of other peoples towards the Roman Empire), now only a pylon
remains which can be admired by visiting the museum in Drobeta Turnu Severin.
In the following years this city was fought and conquered by the kingdom of Hungary,
by the voivodes of Wallachia and by the Ottoman Empire, also changing its name
to Severino. The current name, was decided only in the 70s of the last century,
combined the two historical names, Drobeta and Severin, also adding reference
to a medieval tower a reminecence of the old citadel (the word Turnu literally
means tower). For tourists, in addition to the pylon of the Trajan's Bridge,
the ruins of the old Roman city are still visible. Unfortunately this time I
have not had the opportunity to visit these places again but I recommend them
as points of interest in addition to the Roman baths, visible in the courtyard
of the Porte di Ferro museum, the Palace of Culture built in 1916, the Traian
high school, built in 1891 , the Water Castle, designed by the architect Elie
Radu between 1912 and 1915, the monument of the fallen heroes in the First
World War, the Sala Radu Negru built in 1904 which with its unique architecture
and intense colors opens the entrance to the historic center of the city, the General
Dragalina park which houses inside: the ruins of the Severin citadel, the ruin
of the prison, the remains of the chapel and the walls with cannons and
defensive moat, dating back to a period between the 13th and 15th centuries and
the Park Central with the monument dedicated to the emperor Trajan and the king
Decebal. Furthermore, the walks on the main streets as well as the famous Bouloverd
Carol I delight the eye with many picturesque houses and villas built in the
most sensational style of the century in which they saw the light of day.
IT: Al ritorno in Italia attraverso la E70, vidi ancora
Baile Herculane, un'altra città (con una grande storia, risalente in questo caso addirittura al Paleolitico) con monumenti e forte impronta della
colonizzazione romana (l'acqua termale scoperta da loro viene tuttora sfruttata
nei centri termali e nelle piscine termali di questa città) e prosegui su
strade ombrose, costeggiate da fitte foreste verdi fino al confine ungherese.
Vi ringrazio infinitamente per la visita e per aver letto
il mio articolo e vi aspetto al prossimo post. BACI!
ENG:
Returning to Italy via the E70 road, I saw Baile Herculane again, another city (with a great history, dating back in this case even to the Paleolithic) with monuments and a strong imprint of Roman colonization (the thermal water
discovered by them is still exploited in the spas and thermal pools of this
city) and continue on shady roads, bordered by thick green forests all the way
to the Hungarian border.
Thank you
very much for visiting and for reading my article and I look forward to seeing
you in the next post. KISSES!
Copyright
© Florentina Andrei 2023
Per me le ferie a fine maggio/giugno o settembre sono migliori in quanto non c'è troppa gente e riesci a goderti il paesaggio. Purtroppo in estate siamo chiusi nel periodo più costoso di agosto, quindi anche quest'anno le vacanze l'anno prossimo, però mi sto organizzzando :p: Quei drink sembrano meravigliosamente deliziosi e i pesaggi bellissimi. Spero sia stata una bella vacanza!!!
ReplyDeleteLa vacanza è andata bene per la situazione in cui mi trovo. È la vita, ognuno si arrangia come riesce meglio e so che tu lo sai e lo fai molto bene 😉
DeleteSo nice places, thanks for your sharing...
ReplyDeleteThank you for your visit dear!
DeleteBella cosa questo tuo ritorno alle "origini", immagini e posti interessanti ;)
ReplyDeleteSono contenta che ti siano piaciuti i posti nelle foto. 🤗
DeleteReally beautiful pics, so lovely!
ReplyDeletexx
Thank you very much dear!
DeleteChe bei posti !!! Io non li conosco, non sono mai stata in Romania ma ho letto con interesse le tue descrizioni e ammirato le tue foto. Sono contenta di sapere che hai potuto tornare nella tua terra e rivedere le persone care. Buona estate. Ciaooo
ReplyDeleteCara Mirty, io sono stata molto contenta di esserci andata e sono contenta anche di sapere che ti sia piaciuto il mio articolo e le foto. 🤗
DeleteMolto bello e interessante il tuo post delle vacanze, complimenti un abbraccio a presto Angelo.
ReplyDeleteCarissimo Angelo, ma io so benissimo chi sei, non ho tanti lettori del mio blog con questo nome.
DeleteNon capisco perchè il commento mi dia anonimo, forse ora va bene, sono Angelo di FreengelFly, un bacione.
ReplyDeleteAh, eccoti, beh, sono i piccoli disagi del web...
Deletewow it must be a great trip
ReplyDeleteYes, it was quite an intense trip!
DeleteDev'essere stato bellissimo per te tornare nella tua città natale. Io non ci sono mai stata in Romania ma so che è bellissima! Un bacione
ReplyDeletehttps://chicchedimamma.com/
Si, è davvero un bel paese!
DeleteWhat a gorgeous trip <3
ReplyDeleteYes, I saw meny interesting places.
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