Friday, August 16, 2019

La libertà di parola non contempla la diffamazione


Viviamo in un mondo libero dove chiunque ha il diritto di esprimere la sua opinione e parlare apertamente senza essere punito per averlo fatto. La libertà di parola non comprende e non tutela comportamenti distruttivi verso gli altri e non da il diritto a infrangere le norme civili. Quindi solo perché abbiamo la libertà di parlare e di esprimere il nostro pensiero, non possiamo accusare, diffamare e attaccare qualcuno o qualcosa senza il supporto delle prove, dei fatti o testimonianze di terze persone. 
Io sono una blogger e sul mio blog parlo di moda, bellezza, viaggi, cucina, libri, nei miei post esprimo il mio parere da consumatore dopo aver testato e provato prodotti o condivido esperienze lasciando alla discrezione del lettore il diritto di valutare la mia testimonianza. Tutte le volte che inserisco nella categoria contro la lista ingredienti di un prodotto, inserisco anche l'elenco dei componenti. Quando parlo di fatti, leggi o diritti, condivido sempre le sorse di queste informazioni per fare in modo che il lettore possa valutare da solo la veridicità delle informazioni senza imporre il mio punto di vista. Non distorco mai la realtà provata sulla mia pelle e non modifico il senso delle informazioni da me acquisite e prima di pubblicare qualsiasi notizia confronto i fatti e cerco riscontri reali, liberi da pregiudizi e parzialità. 
Ecco cari lettori perché non riesco a comprendere perché un giornale con tanto di omologazioni e timbri delle più importanti autorità del settore non controlli i fatti prima di pubblicare un articolo altamente diffamatorio. Anche ad una persona accusata di omicidio viene accordato il diritto di parlare e difendersi ecco perché rimango allibita, anzi, mortificata davanti ad un articolo che accusa una delle più importanti organizzazioni della provincia di mancanza di professionalità e rigore nello svolgimento delle sue attività. Senza contattare l'azienda in causa per confrontare la veridicità delle accuse, hanno deciso di pubblicare con tanto di titolo scandalistico, la lettera di un cliente insoddisfatto. Il cliente lamenta il fatto che certe modifiche, eseguite per esigenze organizzative non le sono state comunicate, ma nessuno ha controllato se il cliente in causa ha lasciato un numero di telefono dove trovarlo, se veramente aveva quel'incontro in tale giorno, se era stato trovato ma fosse rimasto scontento per l'esito finale o semplicemente non risultasse raggiungibile. In quel articolo si legge solo la versione del cliente, da nessuna parte ho trovato il resoconto di un dialogo con l'azienda.  In questo contesto, l'articolo è di parte ed è fuorviante.  Certo mi direte che un giornale non è un tribunale, è vero ma ha anche lui i suoi limiti, obblighi e requisiti da rispettare prima di pubblicare un articolo. Visto che avevano solo una lettera, forse occorreva controllare tutti i dati pertinenti a quel reclamo come tipo di prestazione, dati e più importante di tutti, i numeri di telefono!
Questa lettera altamente diffamatoria tra le altre cose lamenta la mancanza di un preavviso, ma in assenza di un mezzo valido per comunicare la variazione che altro si poteva fare? Io lascio il mio numero di telefono anche quando mi prenoto un appuntamento dalla parrucchiera perché non vorrei fare un viaggio per niente nel caso dovesse mancare l'elettricità per esempio. 
La lettera non viene firmata e quindi è impossibile sapere se il cliente è fra quelli che non avevano indicato un numero di telefono coretto oppure se era un cliente avvisato ma scontento per il disaggio. 
Una semplice ricerca, richiesta d'informazioni e un confronto con altri casi e persone avrebbe fatto luce su questa incresciosa situazione perché alla fine il giornalismo comprende anche una certa dosi di ricerche e investigazioni.
Io mi chiedo, la deontologia, la professionalità e l'etica sono solo dei concetti da sfoggiare senza applicarli minimamente? 
Il giornalismo è uguale pettegolezzo? 
Un giornale serve per sfogare la rabbia e la frustrazione? 
Bastano i titoli scandalistici senza un minimo controllo e confronto? 
Lo scopo di un giornale è quello di vendere e scandalizzare o informare la popolazione? 
Dobbiamo considerare i giornali come dei romanzi science fiction dove l'autore può sbizzarrirsi nelle più assurde creazioni?
In un epoca dove io come blogger mi devo preoccupare di inserire gli hashtag giusti per informare il pubblico che certi prodotti mi sono stati omaggiati per poterli testare e valutare (anche se ne parlo di questo nel corpo del post), i giornali hanno il diritto di pubblicare una storia diffamatoria senza un minimo controllo?
Ma cosa ne posso sapere io? Sono solo una blogger che parla di moda, trend, cucina, viaggi e bellezza, sono solo una persona normale che scrive mentre viaggia in bus o aspetta che la pentola raggiunga il punto di bollore. 
Ma sapete cosa vi dico? Visto che viviamo nell'era degli #, inventiamo anche noi alcuni hashtag che tutelino le verità e il diritto all'informazione e facciamo diventare la verità un trend!!!!

#nopettegolezzo #noalladisinformazione #controllalatuasorsa #fatti #fattinochiacchiere

28 comments:

  1. Cara Flo, sottoscrivo tutto quanto ai scritto!!! tutti abbiamo il diritto di essere informati di ogni cosa, se anche sembra insignificante!!!
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. La ringrazio di cuore per la visita e per il commento.

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  2. Mi piace leggere i tuoi post, non sei mai banale e sei anche molto colta!
    Kisses, Paola.

    Expressyourself

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  3. Sante parole!

    https://julesonthemoon.com/

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  4. Hai ragione, ma la società purtroppo è questa...la trasparenza è ormai utopia.

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    1. Lo so che lo è ma questo non vuol dire che dobbiamo accettare fatalmente delle cose sbagliate.

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  5. Interesting post my dear, thank you for sharing :-)

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  6. True... we should value our freedom of speech!

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  7. I think in this context it is often the sensation that counts and this is a shame.
    xx from Bavaria/Germany, Rena
    www.dressedwithsoul.com

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    1. I know and I am very sorry things continue in this way...

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  8. Freedom of speech tend to be misinterpreted.

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  9. Purtroppo il distorcere e manipolare la realtà per i propri scopi non è certo una novità nè dei giornali nè della tv, per non parlare di Internet...
    E' una cosa vergognosa ma molto spesso il confine tra menzonga ed interpretazione è talmente labile e sottile che è anche difficile riuscire a trovare veramente un motivo di protesta, e questo nel migliore dei casi!
    Altri mentono spudoratamente e basta, tanto qualcuno che ci crede lo trovano!
    Io ormai dò per scontato che qualsiasi cosa leggo o sento sia a dir tanto una libera interpretazione dei fatti, per cui se una notizia mi interessa davvero mi vado a cercare fonti il più possibile affidabili ed articoli diversi, preferibilmente con tesi contrastanti, per farmi un'idea più precisa, che comunque so che è sempre vagamente realistica, dei fatti.
    Quanto a tutta questa faccenda degli hashtag, la legge italiana è e si conferma una barzelletta: vanno a cercare le pagliuzze e non prendono provvedimenti per i tronchi...bah!
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com

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    1. Non avrei potuto sperare in un commento migliore, centrato sul tema del mio articolo e articolato in modo da esprimere al meglio il tuo parere da lettore ma anche lo stato di fatto di questo momento. Grazie, grazie Silvia!

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  10. I totally agree with what you say on the first paragraph. But some people just don't understand the boundaries. They think just because they have the right to speak, they also have the right to say whatever they like, not caring about how others would feel about it. And those who work for the newspaper, sometimes they just don't care as long as it can raise the selling. How annoying ._.

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    1. Sadly they can't see how wrong that is but it is up to us to reject such false informations and in time, diminish its influence.

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  11. Very informative article as always dear 😊

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